Svolta nelle indagini sul caso del corpo carbonizzato a Cologne, nel Bresciano, trovato pochi giorni fa all’interno del bagagliaio di un’auto incendiata. Nelle scorse ore, secondo quanto riportato dall’Ansa, la Procura di Brescia avrebbe disposto un fermo a carico di un uomo ritenuto il presunto assassino. La vittima è un 40enne kosovaro e le indagini avrebbero portato a un importante sviluppo focalizzandosi sulla posizione dell’attuale indagato: si tratterebbe di un italiano residente a Palazzolo e ora accusato di omicidio e distruzione di cadavere. Tra le maglie delle indagini, intorno alla figura dell’uomo fermato poche ore fa sarebbe spuntata l’ombra di un potenziale movente: stando a quanto si apprende, infatti, la persona individuata dagli inquirenti potrebbe aver agito per questioni di natura economica avendo contratto un debito di diverse migliaia di euro con la vittima nel tessuto di un presunto giro di droga.
Il corpo carbonizzato ritrovato pochi giorni fa a Cologne sarebbe stato abbandonato all’interno di una macchina poi data alle fiamme che si sarebbe scoperto in seguito essere di proprietà del fratello della vittima. Proprio il racconto di quest’ultimo e le immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza della zona avrebbero permesso di stringere il cerchio intorno al presunto killer.
Corpo carbonizzato a Cologne, chi è l’uomo fermato per l’omicidio del 40enne kosovaro
La recente svolta nelle indagini sulla morte del 40enne kosovaro, il cui corpo carbonizzato è stato rinvenuto nell’auto incendiata del fratello a Cologne, provincia di Brescia, sarebbe arrivata all’esito di 3 giorni di attività investigative serrate e ora il quadro del delitto apparirebbe più nitido. Nel pomeriggio di ieri, 1 settembre, gli inquirenti avrebbero fermato un italiano di Palazzolo con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere, debitore nei confronti della vittima, si sarebbe scoperto, di una somma di circa 30mila euro.
Secondo quanto riportato ancora dall’Ansa, l’uomo finito nel fuoco dell’inchiesta sarebbe proprietario di un’officina meccanica che, in passato, avrebbe ricevuto un prestito dal 40enne kosovaro poi ucciso. L’omicidio sarebbe stato commesso per l’incapacità di saldare il dovuto da parte dell’attuale indagato che, avrebbero ricostruito gli investigatori, dopo una lite con la vittima avrebbe deciso di eliminarla. Il corpo carbonizzato a Cologne sarebbe stato trovato il 29 agosto scorso. Da allora, le indagini avrebbero portato a galla una serie di elementi utili a inquadrare nel movente economico la causa dell’omicidio. Il 40enne kosovaro ucciso e abbandonato all’interno del bagagliaio dell’auto incendiata, secondo la ricostruzione finora emersa, sarebbe stato il creditore nel contesto del debito che il presunto assassino non avrebbe inteso saldare. Nel suo passato si insinuerebbero dei precedenti legati al traffico di sostanze stupefacenti e sarebbe questa una delle coordinate chiave seguite per risolvere il caso.