C’è una svolta nelle indagini scattate a seguito del ritrovamento del corpo mutilato di un 19enne, decapitato e con le mani mozzate, nelle acque antistanti il porticciolo di Santa Margherita Ligure. La vittima è Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla e per la sua morte sarebbero stati fermati due giovani egiziani, Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel e Mohamed Ali Abdelghani. A disporre il decreto di fermo la Procura di Genova, a firma del pm Daniela Pischetola, riporta Ansa, con le accuse di omicidio e soppressione di cadavere.
Il provvedimento a carico dei due sarebbe scattato nella serata di ieri, dopo un interrogatorio di oltre sei ore davanti ai Carabinieri del Nucleo investigativo e dalla Compagnia di Chiavari. Secondo quanto finora ricostruito, il 19enne Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla sarebbe stato assassinato nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 luglio scorsi e il suo cadavere, senza testa e mani, sarebbe stato gettato in mare dai killer. Quello che inizialmente si profilava come un mistero fitto, sarebbe un caso prossimo alla soluzione e nei prossimi giorni potrebbero emergere ulteriori elementi dalle indagini in corso.
Corpo decapitato e con mani mozzate a Santa Margherita Ligure: chi sono i due giovani fermati
Sono trascorse poche ore dal ritrovamento del cadavere mutilato del 19enne Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla e gli inquirenti sarebbero già a un punto di svolta nelle indagini sull’omicidio. Nella serata di ieri, infatti, un’importante accelerazione investigativa avrebbe portato al fermo dei due giovani cittadini egiziani che attualmente risulterebbero indagati per omicidio e soppressione di cadavere, Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel e Mohamed Ali Abdelghani.
Uno dei due fermati sarebbe titolare di una barberia di Sestri Ponente, l’altro ragazzo sarebbe un suo dipendente e per la Procura di Genova sarebbero coinvolti nell’efferato delitto. Lo riporta RaiNews, secondo cui dagli interrogatori sarebbero filtrati già dei dettagli utili a tracciare una prima geometria dell’omicidio. La vittima sarebbe stata colpita al culmine di una lite con il datore di lavoro e non si esclude che la discussione possa essere nata da una questione legata alla presunta volontà del 19enne di trovare un’occupazione altrove. Al momento non è chiaro dove sia avvenuto il delitto. Alcune telecamere di videosorveglianza avrebbero ripreso i movimenti dei due giovani indagati per la morte del 19enne mentre, domenica sera, si sarebbero aggirati nei pressi della foce dell’Entella. Lo stesso posto dove poi sarebbero state ritrovate le mani mozzate della vittima.