La Solennità del Corpus Domini, conosciuto anche come Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, è una celebrazione istituita nel corso del Duecento e che ha cambiato nome (precedentemente era Festum Ss.mi Corporis Christi) e collocazione, dopo quella che viene ricordata come riforma liturgica nell’anno 1969.

Si tratta di una festa mobile, in quanto varia di anno in anno: la sua definizione, nel calendario cristiano, viene stabilita in funzione della collocazione della Solennità della Santissima Trinità e ricade il giovedì successivo in alcuni Paesi, mentre in Italia c’è la consuetudine di prevederla la domenica. Nel 2023 il Corpus Domini ricade oggi, domenica 11 giugno, poiché la Santissima Trinità si è festeggiata domenica 4.



La storia del Corpus Domini ha un’origine belga

La sua istituzione a livello universale è dell’anno 1264, per decisione di Papa Urbano IV, con la bolla Transiturus dell’11 agosto, a Orvieto. Il significato del Corpus Domini è un richiamo, meno pesante, di quanto avvenuto nella celebre Ultima Cena del Giovedì Santo.



In realtà, le sue origini sono al di fuori del territorio nazionale italiano, con particolare riferimento all’anno 1247 nella diocesi di Liegi in Belgio. L’obiettivo era quello di festeggiare e celebrare la presenza reale di Cristo nell’Eucarestia, per una sorta di contrapposizione a quella che era la tesi di Berengario di Tours. Quest’ultimo infatti aveva sviluppato la teoria secondo la quale la presenza di Cristo nell’Eucarestia non fosse reale, ma soltanto simbolica.

La Solennità del Corpus Domini in Italia

Secondo la tradizione e le ricostruzioni storiche, sembra che l’introduzione del calendario cristiano di tale Solennità sia dovuta essenzialmente a suor Giuliana di Cornillon, una monaca che seguiva le regole di vita di Sant’Agostino e che, durante la sua gioventù, avrebbe avuto una visione:  scorse un’immagine della Chiesa che ricordava una luna piena, ma ottenebrata da una macchia scura, a simboleggiare proprio la mancanza di una festività per i cristiani. La stessa suora ha raccontato di aver avuto alcuni anni dopo un’altra visione, questa volta del Cristo stesso, il quale le avrebbe chiesto esplicitamenete di adoperarsi perché venisse istituita la festa del Santissimo Sacramento, per riaccendere la fede dei fedeli e per l’espiazione dei peccati commessi contro l’Eucarestia.



Nel 1222, la monaca fu nominata Priora del convento di Mont Cornillon, consultò molti esperti teologi e inoltrò la richiesta per istituire questa nuova celebrazione all’arcidiacono di Liegi, Jacques Pantaléon (futuro Urbano IV) e al vescovo Roberto di Thourotte. Tutte queste sue insistenze sfociarono in un Concilio, ordinato da Roberto di Thourotte, nel 1246, grazie al quale si definì la celebrazione della festa del Corpus Domini. Dopo la morte della monaca e del vescovo, fu infine Urbano IV a sancire la Solennità del Corpus Domini per tutto il modo cristiano, in concomitanza con il riconoscimento del miracolo eucaristico di Bolsena del 1263, in cui l’ostia, durante una messa, iniziò a sanguinare, sotto gli occhi del sacerdote boemo Pietro Da Praga.

Come viene celebrato il Corpus Domini

In occasione della Solennità del Corpus Domini si porta in processione, racchiusa in un ostensorio sovrastato da un baldacchino, un’ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione: viene adorato “Gesù vivo e vero”, presente nel Santissimo Sacramento. Di particolare interesse è la festa delle città di Orvieto e Bolsena: oltre al Santissimo Sacramento vengono portate in processione le reliquie del miracolo eucaristico accaduto al sacerdote boemo Pietro Da Praga, presso l’Altare del Miracolo situato nella basilica di Santa Cristina nella città di Bolsena.

I Santi dell’11 giugno

Oltre alla celebrazione, quest’anno, del Corpus Domini, l’11 giugno solitamente si festeggiano, tra gli altri, San Barnaba, San Massimo, San Remberto vescovo di Amburgo e Brema, Sant’Aleide, San Parisio, San Giovanni da San Facondo e Santa Paola Frassinetti.