Corrado Formigli oggi sarà ospite di Che tempo che fa, il giornalista di Piazza Pulita a tutto tondo tra carriera e vita privata. Il volto di La 7, il primo giornalista italiano ad entrare a Kobanê (Siria) e documentare l’assedio dell’ISIS, è stato recentemente al centro di un caso mediatico con protagonista Matteo Renzi. Formigli è stato vittima di insulti e minacce sui social network dopo l’intervista all’ex premier, oggi leader di Italia Viva. Ma non solo: sul web è stata pubblicata un’immagine della sua abitazione, con tanto di descrizione minuziosa dell’appartamento e di dettagli degli interni. La fotografia è stata pubblicata su pagine riconducibili a Iv, tra quelle “unofficial” e quelle locali del partito. Netta la presa di posizione di Formigli ai microfoni di Adnkronos: «Mi limito a osservare che da una parte c’è un’intervista fatta a Renzi che evidentemente non è piaciuta a esponenti di Iv e il giorno dopo mi sono ritrovato la mia casa pubblicata su delle pagine di Iv. Poi ognuno tragga le sue conclusioni».
CORRADO FORMIGLI A CHE TEMPO CHE FA: LA LITE CON RENZI
«Quando sono tornato a casa ho trovato i soliti insulti su Facebook e sui social. Ma è una cosa che succede regolarmente, non mi allarma né mi spaventa. Ovviamente questa volta erano tutti renziani. Il giorno dopo scopro che su alcune profili di persone che si dichiarano sostenitori di Renzi c’è una foto di casa mia, e post che la descrivono dettagliatamente, il corridoio, il salotto, le camere, le scalette per arrivare al terrazzo. Ma soprattutto l’indirizzo di casa», ha spiegato Corrado Formigli in un’intervista ai microfoni di Huffington Post: gli haters hanno chiesto al giornalista di rendere conto dell’acquisto dell’abitazione. Ovviamente con insulti e minacce. Secondo il giornalista, si sarebbero messi in moto una serie di squadristi digitali, «come se ci fosse un regia». Dopo la bufera, sia Renzi che Formigli sono rimasti sulle loro posizioni, nonostante uno scambio di messaggi distensivo.
CORRADO FORMIGLI: “HO AVUTO PAURA DOPO LA DENUNCIA DELLA FIAT”
I programmi di Corrado Formigli spesso finiscono al centro di veri e propri casi, inchiesta di alto calibro che coinvolgono anche i cosiddetti “poteri forti”. Intervistato tempo fa da Eolling Stone, il giornalista ha ricordato quella volta in cui venne denunciato dalla Fiat: «La volta in cui ho avuto paura è quella in cui mi ha denunciato la Fiat, per un servizio fatto per “Annozero”. Chiesero a me e alla Rai 20 milioni di euro per aver provocato, a loro dire, un calo nelle vendite di una loro automobile, la MiTo». Formigli venne condannato in primo grado a pagare 8 milioni di euro con la Rai, ma ha ricordato soprattutto l’atteggiamento dei quotidiani: «Nessun giornale ospitava un mio commento», le sue parole. Ma non solo: «Poi in secondo grado fui assolto con formula piena e nessuno scrisse mezza riga».