Corrado Taranto, noto attore napoletano di 66 anni, figlio dell’attore Carlo e del nipote, altro attore, Nino, è stato ospite ieri negli studi de L’Ora Solare, su Tv 2000, esordendo così, sul padre: “Pochi sanno che Taranto ha portato la rivista musicale in Italia perchè andando in America la vide al Radio City Musical Hall e se ne innamorò e disse proviamo a farlo in Italia”. Sul talento suo e della sua famiglia: “Ci nasci, il mestiere dell’attore nasce sulle tavole. Io lo faccio oggi con tanta tristezza perchè non è più come prima, c’era rispetto e voglia di crescere, oggi si cresce dopo una fiction, si corre troppo”. Sul suo libro: “Appunti di viaggio di un viaggio durato tantissimo, in un arco di tempo che ha visto l’Italia cambiare molto, e loro (la sua famiglia ndr), si sono adeguati”. Su papà e zio, Carlo e Nino: “Papà aveva un grosso rispetto verso il fratello, forse solo gli ultimi anni si era liberato del macigno, ed era diventato Carlo Taranto, ha vissuto per anni come il fratello di Nino, mentre io di macigni ne avevo due, nipote di e figlio di, poi sono diventato me stesso nel bene e nel male”. Sull’incontro con Sofia Loren, Corrado Taranto ha spiegato. “Era un’amica di mia cugina, la consigliò a zio Nino per un film che era Anni falici, inizialmente non era soddisfatto poi alla fine la prese e divenne il fenomeno che era”.



Poi Corrado ha spiegato: “Io ho scoperto che papà aveva fatto 57 film, più di 100 opere teatrali e mi sono chiesto questi soldi che fine avevano fatto, e poi mi sono ricordato della passione che mio padre aveva insieme a De Sica: papà si è giocato tutto a Venezia, uscendo dal casinò senza una lira. De Sica dovette vendere il cappotto di cashmere, ma papà gli chiese un bottone del cappotto come ricordo. Persero tutto ed ebbero bisogno del foglio di via”.



CORRADO TARANTO: “PER ME MARCELLO MASTROIANNI ERA UNO DI FAMIGLIA…”

Sulla sua famiglia ‘allargata’ Corrado Taranto ha raccontato: “C’era tanto di questo clima in famiglia, spesso erano tante famiglie che ci riunivamo assieme. Io se parlavo di Peppino per me era uno dai famiglia, con Marcello Mastroianni papà aveva un rapporto di amicizia vera ma non ho una foto con loro, per me erano di famiglia”.

Di nuovo sullo zio Nino: “Ha acquistato il teatro Politeama e decide per l’inaugurazione di puntare su Totò: la sera della prima va a fuoco il teatro. Lui non aveva fatto l’assicurazione per l’incendio perchè a Napoli c’è questa usanza che se fai l’assicurazione ti porti i guai. Totò viene a sapere questa cosa e da Principe chiama la sua produzione e fa scritturare Taranto per sei film, e praticamente lo salva. Nino chiamava Principe Totò e Totò lo chiamava Commendatore, loro si davano il voi anche se si conoscevano da tanti anni”. Sulla morte dello zio Nino: “Mio padre – ha spiegato Corrado Taranto – ha salutato sul letto di morte il fratello Nino per poi andare a recitare la sera stessa, io non lo farei”. E poco dopo anche Carlo Taranto iniziò ad ammalarsi: “La gente è rimasta un attimo spiazzata”.