Che Barbara Lezzi abbia il dente avvelenato contro il Movimento 5 Stelle non è notizia certo di oggi, ma almeno da quando è stata esautorata da Ministro del Sud per far posto al rinnovato Governo giallorosso (il piddino Provenzano) dopo la fine del Conte-1: la guerra di mosse e correnti vede oggi però un’evoluzione consistente con la decisione dei probiviri di sospendere (per un mese) gli eurodeputati grillini Ignazio Corrao, Piernicola Pedicini e Rosa D’Amato a loro dire per aver votato contro gli aiuti del Mes a livello europeo. L’ex Ministra del Mezzogiorno non ci sta e dopo mesi di sfide e “commenti” nei retroscena entra di diritto nella “bufera” a 5Stelle scrivendo sui social: «Parliamoci chiaro. Colpire Ignazio Corrao e Rosa D’Amato rimuovendoli dal ruolo di facilitatori e sospendere per un mese Piernicola Pedicini significa isolare Alessandro Di Battista, reo di aver presentato una proposta».



Da tempo il leader movimentista proprio assieme a Barbara Lezzi starebbe preparando una proposta di “ritorno alle origini” da presentare ai finora sempre rinviati Stati Generali M5s. Come scrive Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera, citando fonti vicine ai tre eurodeputati sospesi la scelta dei vertici M5s (oggi Vito Crimi, con Di Maio e Bonafede però sempre in cabina di comando in quanto membri eminenti nel Governo) avrebbe una valenza doppia: punizione “leggera” per fermare le richieste dei “falchi” grillini che da tempo chiedevano l’espulsione di Corrao e soci, dall’altro lato un avviso a tutti i “dibattistiani” interni al Movimento che vorrebbero ribaltare il M5s togliendolo dall’ala di influenza di Pd e Conte.



POLVERIERA A 5 STELLE: L’ATTACCO DI BARBARA LEZZI

La Lezzi però non si limita a “difendere” Di Battista ma compie un passo ancora più “incendiario” per una senatrice che comunque fa parte (per ora) della maggioranza di Governo: «evidentemente, più facile, per i presunti vertici, sedere al tavolo con Franceschini, la Boschi e Salvini che confrontarsi con Alessandro Di Battista». L’ex Ministra del Sud non accetta che il Movimento 5 Stelle presenti una sorta di “task force” per guidare la svolta riformatrice del M5s stesso: «è un’insana proposta di una fondata da chi si eleva al di sopra di tutto e di tutti e si nomina padre nobile ma per farlo, e per far ingoiare ai nostri iscritti una ennesima ratifica del già tutto deciso e apparecchiato, deve necessariamente spezzare le gambe a chi vorrebbe prima parlare e stabilire gli ulteriori obiettivi del Movimento, del come raggiungerli e poi con chi farlo». Nel frattempo in serata è lo stesso Ignazio Corrao ad intervenire “accettando” il verdetto dei probiviri e rilanciando «Continuerò a lavorare con la grinta di sempre e spero che il futuro congresso, che spero sia prima possibile, dia la possibilità al Movimento di rinnovarsi e rilanciarsi». E Alessandro Di Battista? Anche questa volta il silenzio, forse, vale più di 1000 repliche…

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