Le correnti a getto (in inglese jet stream) sono uno dei fenomeni meteorologici più complessi e imprevedibili, ma che condizionano profondamente il clima sul nostro pianeta. Osservate e teorizzate per la prima volta nei primi due decenni del novecento, sono state a lungo incautamente ignorate dalla comunità scientifica, per poi diventare centrali nel corso della Seconda guerra mondiale, quando furono sfruttate a scopi militari, ed, infine, diventare oggetto di approfonditi studi sul finire del secolo lungo. Ad oggi è stato chiaramente definito cosa sono le correnti a getto e quali influenze hanno sul clima, ma non è ancora stato possibile definire chiaramente quali effetti abbia su di loro il cambiamento climatico, o quali problemi potrebbero causare in futuro.
Cosa sono le correnti a getto
Le correnti a getto, come fa intuire il loro nome, sono correnti d’aria, la cui intensità e velocità è però ben differente da quelle comuni. Infatti, viaggiano in media tra i 150 e i 450 km/h, ma sono anche limitate a quattro punti ben precisi del pianeta. Le due principali si trovano in prossimità dei poli, mentre altre due sono frequenti e persistenti nelle aree subtropicali.
Le correnti a getto sono da immaginare a tutti gli effetti come dei veri e propri fiumi d’aria, che compiono un loop intorno al pianeta estendendosi per una lunghezza che va dai 60 ai 120 km. Concretamente, insomma, sono degli spessi muri d’aria velocissima, che scorre incessante, variando minimamente la sua traiettoria (che non è precisamente dritta). Dai numerosi studi si è potuto comprendere, inoltre, come le correnti a getto siano responsabili di determinate condizioni climatiche, spingendo o bloccando le perturbazioni e le cosiddette ondate di calore o di freddo.
Gli usi delle correnti a getto
Dalla loro prima osservazione, si intuì che le correnti a getto sarebbero potute essere sfruttate in diversi campi umani. Vennero, per esempio, inizialmente usate per trasportare casualmente palloni d’aria esplosivi sui continenti avversari durante la Seconda guerra mondiale (ed hanno recentemente trasportato i famosi palloni cinesi sull’America). Sono anche utilizzate tutt’ora per rendere più brevi e rapidi i viaggi aerei, entrando al loro interno e riducendo il tempo di percorrenza del volo. Si suppose, ma senza mai prove empiriche di successo, che si sarebbero potute sfruttare anche per generare energia elettrica grazie al moto continuo del vento.
Le correnti a getto, il cambiamento climatico e i possibili problemi
Ora, però, la comunità scientifica, sempre più attenta al discorso del cambiamento climatico, ha iniziato ad interrogarsi sui possibili influssi che ha sulle correnti a getto. Di fatto si è riuscito a capire che il clima più caldo ha reso più lente le correnti, associandolo allo scioglimento dei ghiacciai (che non godono più del loro “scudo” naturale dal clima caldo). Similmente, non scorrendo più velocemente come prima, non riescono a schermare i continenti dalle perturbazioni estreme. Infine, la modifica delle correnti a getto potrebbe causare anche problemi all’aviazione, aumentando l’intensità e la durata delle turbolenze, imprevedibili per via della casualità dei cambi di direzione delle correnti.