Nelle Università americane è boom di iscritti ai corsi di felicità: di cosa si tratta? In termini tecnici, come rivela La Repubblica, si parla della cosiddetta psicologia positiva, che studia il benessere personale, posto al centro della qualità della vita. I corsi in questione sono realizzati online in modalità completamente gratuita. A Yale, quello fondato dalla psicologa Laurie Santos, conta ad esempio ben 3,8 milioni di iscritti, provenienti da tutto il mondo. È il più seguito nei 319 anni di storia dell’ateneo.



Il recente aumento del numero di iscritti è inevitabilmente da attribuire alla pandemia di Covid-19 che i diversi Paesi hanno vissuto negli ultimi due anni e stanno continuando a vivere tuttora. È per questa ragione che a subire un incremento è stato anche il numero dei corsi stessi. “Teniamo da due anni un corso di psicologia positiva modellato su quello realizzato a Yale, sia in presenza che online, e i nostri studenti registrano il loro livello di benessere mentale in vari momenti dell’anno. Questo ci ha dato modo di valutarne l’impatto durante i mesi di lockdown”. Lo ha spiegato Bruce Hood, docente di psicologia cognitiva all’Università di Bristol.



Corsi di felicità: nelle Università boom di iscritti. Servono davvero?

In molti, in queste ore, si stanno domandando se i corsi di felicità portati avanti dalle Università americane, con tanto di recente boom di iscritti, servano davvero a migliorare la qualità della vita. La risposta, secondo gli esperti, è “sì”, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. “Quello che abbiamo trovato è che durante la pandemia il corso online ha un effetto protettivo sull’umore: chi lo frequenta non soffre dell’aumento di ansia e depressione riscontrato negli altri studenti”, ha proseguito il professor Hood. Dietro ad essi, d’altronde, ci sono materie di studio affermate come la psicologia e la filosofia. Dallo stoicismo, ad esempio, deriva il concetto di “cambiare il modo in cui rispondiamo a ciò che ci accade”.



È da sottolineare, inoltre, che i corsi di felicità non sono soltanto qualcosa di teorico: attraverso i cosiddetti “compiti a casa”, come riportato da La Repubblica, infatti, è possibile mettere in pratica quanto imparato nel corso delle lezioni. “È molto importante lo stimolo ad agire che si riceve dai propri pari, perché per essere più felici non basta leggere un libro, non basta guardare le conferenze TED su Youtube, ma bisogna attivarsi”, ha concluso.