Si stanno vivendo letteralmente ore d’angoscia in Corsica per lo sversamento di idrocarburi pesanti ravvisato a una distanza di circa dieci chilometri dalla costa orientale dell’isola francese. Il prefetto della porzione settentrionale del territorio corso ha comunicato l’attivazione del piano Polmar-Terre, dal momento che la chiazza è attualmente suddivisa in due tranche e si staglia nelle acque del mar Mediterraneo per circa trentacinque chilometri (19 miglia nautiche, per la precisione).
La notizia sta rimbalzando su tutte le principali agenzie stampa europee, per effetto di un comunicato stampa diramato dalla Prefettura marittima del Mediterraneo, nel quale viene riportato un autentico grido d’allarme; nel testo, infatti, si afferma espressamente che “le dimensioni e la natura dei prodotti non consentono una diluizione naturale e richiedono l’uso di unità e attrezzature specifiche antinquinamento”, con l’invito rivolto all’intera popolazione a “non toccare o procedere da soli alla raccolta dei resti che potrebbero eventualmente trovarsi sulle spiagge”. Qualora ci si imbattesse in essi, occorrerà prontamente informare la gendarmeria dei vigili del fuoco.
CORSICA, IDROCARBURI NEL MEDITERRANEO: APERTA UN’INCHIESTA PER FARE CHIAREZZA SULLE ORIGINI DELLA CHIAZZA
Il rischio disastro ambientale pare essere dunque davvero dietro l’angolo, per via della presenza di idrocarburi pesanti a soli dieci chilometri di distanza dal litorale Est della Corsica. Non appena è stata riscontrata la presenza della chiazza nelle acque che circondano l’isola, la Prefettura del Mediterraneo ha inviato un Falcon 50 della Marina transalpina sul posto, dal quale sono state scattate le fotografie che hanno consentito di effettuare le prime considerazioni sul fenomeno inquinante. Stando agli ultimi aggiornamenti che provengono proprio dalla Marina militare francese, due navi sono salpate alla volta della Corsica al fine di evitare conseguenze catastrofiche: “Temiamo che una parte di questo inquinamento raggiungerà la costa oggi – ha asserito l’ufficiale della Marina Christine Ribbe, le cui parole sono state riprese da Rai News 24 –. Le imbarcazioni sono equipaggiate entrambe con materiale anti inquinamento e personale specializzato”. La corsa contro il tempo (e contro l’inquinamento) è pertanto ufficialmente iniziata.