Sul tavolo del governo c’è ancora il dossier sui poteri della Corte dei conti: l’idea è di rilanciare la riforma Foti riguardante le funzioni di controllo dell’organo che si occupa di garantire la gestione corretta della spesa pubblica. La proposta di legge firmata dal capogruppo di Fratelli d’Italia attualmente è all’esame di due commissioni della Camera, quella Affari costituzionali e Giustizia.



La riforma si basa su due misure: la prima impedisce che un atto amministrativo che ha superato il controllo preventivo della Corte venga sottoposto poi a un giudizio per responsabilità erariale. A svelare il retroscena è La Stampa, precisando che fonti della maggioranza chiariscono che però fanno eccezione i casi di dolo. Ma vengono posti dei limiti anche alle sanzioni. Ad esempio, se la colpa dell’amministratore infedele è grave, allora rischia due annualità di trattamento economico.



L’altra misura che caratterizza tale riforma dei poteri della Corte dei conti è appunto il tetto alla responsabilità colposa, considerato lo strumento giusto per superare la cosiddetta “paura della firma”. Attualmente è attivo lo “scudo erariale” per tale scopo, ma così diventerebbe strutturale, ma limitando a due anni di stipendio la sanzione del funzionario che commette il danno erariale.

RIFORMA CORTE DEI CONTI, PD APRE AL CONFRONTO

L’opposizione, che aveva inizialmente espresso la disponibilità ad alzare subito le barricate contro la riforma della Corte dei conti, in realtà ora procede con prudenza. In particolare, il Partito democratico, secondo La Stampa, starebbe verificando gli umori dei magistrati, che sono favorevoli al rafforzamento dei controlli preventivi.



Non a caso Lorenzo Guerini, presidente del Copasir e rappresentante dell’area riformista del Pd, durante un recente convegno in Senato aveva auspicato “un confronto vero” per risolvere i problemi che negli ultimi anni sono stati messi al riparo attraverso lo scudo erariale che venne introdotto dal governo Conte II durante la pandemia Covid. Invece, le toghe contabili nutrirebbero dei dubbi, ma intanto il governo si prepara ad affrontare la questione.