La Corte dei Conti ha aperto un’inchiesta sull’Aifa (Agenzia italiana di farmaco) accusata di danno erariale. In particolare, si parla di “scelta pubblica non ponderata”. A riferirlo in esclusiva è stata la trasmissione di Rete 4 “Fuori dal Coro”, condotta dal giornalista Mario Giordano, con un servizio nel quale è stato asserito che nel mirino della magistratura contabile è finita la decisione assunta dall’Agenzia di rifiutare 10mila dosi di farmaci monoclonali gratuiti, risalente alla riunione del 29 ottobre 2020.
La domanda che si pone il programma è: perché si è detto no a ciò che si poteva avere gratuitamente in anticipo sui tempi e che poi si è dovuto acquistare a marzo? Un dubbio presente anche nell’Aifa stessa, tanto che un dirigente che ha chiesto l’anonimato ha dichiarato: “Era inevitabile che arrivasse un’istruttoria dalla Corte dei Conti su una cosa del genere”. Di fatto, l’obiettivo è quello di capire perché Aifa non abbia mai reso pubblico il verbale di quella riunione, nonostante il Tar del Lazio avesse ordinato di farlo.
CORTE DEI CONTI VS AIFA: MONOCLONALI AUTORIZZATI TROPPO IN RITARDO?
Un noto virologo, il professor Francesco Broccolo, nel servizio realizzato da “Fuori dal Coro” ha affermato chiaramente che senza quel rifiuto “avremmo probabilmente risparmiato molti ospedalizzati e morti Covid”. Inizialmente, Aifa arrivò addirittura a negare di avere ricevuto quel tipo di offerta da parte di Eli Lilly (monoclonali gratis) e oggi un altro dirigente dell’Agenzia dichiara: “Gli anticorpi monoclonali che abbiamo autorizzato, sono stati autorizzati decisamente tardi e probabilmente, se non ci fosse stato il professor Palù, non li avremmo ancora autorizzati”.
Nicola Magrini, leader dell’Aifa, in un precedente reportage del programma di Fuori dal Coro affermò che l’approvazione dei monoclonali non era assolutamente in ritardo: “Alla luce dei dati pubblicati non lo è”. Eppure, alla Corte dei Conti hanno deciso di aprire un‘inchiesta. Le domande senza risposta sono note: perché non è stata accettata quell’offerta? Perché è stata negata la possibilità alle persone di curarsi con gli anticorpi monoclonali? La Corte dei Conti mira a fare ora chiarezza.