Un nuovo macigno si abbatte sulla testa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump; come riportato nelle scorse ore dai principali media internazionali e non, la Corte Suprema a stelle e strisce ha stabilito che la procura distrettuale di Manhattan, in quel di New York, potrà avere accesso alle dichiarazioni fiscali dello stesso presidente. Una concessione riguardante un’indagine penale nei confronti del commander in chief, in merito al presunto pagamento di alcune donne che avrebbero avuto delle relazioni con lo stesso Trump, messe così a tacere. Sulla questione si sono espressi a favore sette giudici, mentre sono stati solo due i contrari, e la decisione fa senza dubbio riflettere in quanto la Corte Suprema è a maggioranza Repubblicana. Ma come ben si sa, negli Stati Uniti non esiste alcuna persona al di sopra della legge, e anche l’uomo più potente della nazione (e del mondo), non gode dell’immunità (come avviene invece in molti altri paesi), che gli permetterebbe di sottrarsi ad indagini penali.



CORTE SUPREMA VS TRUMP: ENNESIMA TEGOLA PER IL TYCOON USA

Immediata la replica dello stesso Trump, che attraverso il suo profilo Twitter ha commentato la vicenda spiegando di essere vittima di una persecuzione politica: “La Corte suprema ha rimandato il caso alla corte di grado inferiore, la lite giudiziaria continua. Questo è completamente un procedimento politico. Ho vinto la caccia alle streghe di Mueller e altre ed ora devo continuare a combattere nella politicamente corrotta New York. Nessuna imparzialità per questa presidenza o amministrazione”. Senza dubbio un nuovo duro colpo nei confronti del tycoon nell’anno delle elezioni presidenziali. Se fino a inizio 2020 la sua rielezione sembrava decisamente fattibile alla luce anche della debolezza degli avversari, le cose sono decisamente peggiorate con il proseguo dell’anno, a cominciare dall’alta tensione con l’Iran a gennaio, passando poi per l’epidemia di coronavirus, che ha visto il presidente mettere in atto soluzioni di contenimento giudicate in maniera negativa da molti cittadini americani; c’è stata poi la vicenda di George Floyd, oltre ai vari libri che raccontano i segreti della Casa Bianca ai tempi di Trump. Ora la questione della Corte Suprema: ne uscirà vincitore il presidente?

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