ACCOLTO RICORSO RYANAIR, CORTE UE BOCCIA GLI AIUTI ALLE COMPAGNIE AEREE
La Corte di Giustizia Ue ha annullato questa mattina la decisione della Commissione Europea che aveva autorizzato il Governo Conte-2 agli aiuti per 130 milioni di euro a tre compagnie aree nei mesi durissimi della pandemia Covid, ai tempi dei primi lockdown. La decisione era nell’aria dopo il ricorso presentato dalla compagnia aerea low-cost Ryanair ma solo con questa sentenza è divenuta certa.
Tra le compagnie coinvolte nel ricorso non c’è Alitalia (oggi Ita Airways) – che aveva ricevuto aiuti con altre modalità – ma Air Dolomiti, Blue Panorama (ora in concordato) e Neos. L’esecutivo europeo guidato dalla Presidente Von der Leyen non ha motivato la conclusione con cui ha ritenuto la misura (degli aiuti, ndr) non contraria alle regole sugli aiuti di Stato. Investita di un ricorso di annullamento proposto dalla compagnia aerea Ryanair, la Corte Ue annulla tale decisione per «violazione dell’obbligo di motivazione previsto dall’articolo 296 TFUE».
AIUTI A COMPAGNIA AEREE DURANTE PANDEMIA COVID: COSA È SUCCESSO
«Nell’ottobre 2020, la Repubblica italiana ha notificato alla Commissione europea una misura di aiuto consistente in sovvenzioni erogate a talune compagnie aeree titolari di una licenza italiana mediante un fondo di compensazione di 130 milioni», si legge nella nota del Tribunale Europeo di giustizia dopo la netta decisione presa questa mattina.
La misura di aiuti alle tre compagnie aeree italiane, compiuta dal Governo Conte-2, mirava ad ovviare ai danni subiti dalle stesse compagnie a causa delle restrizioni di viaggio e delle altre misure di confinamento adottate nell’ambito della pandemia di COVID-19. Gli ristori però che avevano ricevuto via libera dalla Commissione Ue, oggi vengono bocciati dalla Corte di Giustizie Ue. «Conformemente a una delle condizioni di ammissibilità previste dalla misura in questione», si legge nella conclusione della nota, «per poter beneficiare di quest’ultima, le compagnie aeree dovevano applicare ai loro dipendenti con base di servizio in Italia, nonché ai dipendenti di imprese terze partecipanti alle loro attività, un trattamento retributivo pari o superiore a quello minimo stabilito dal contratto collettivo nazionale applicabile al settore del trasporto aereo, concluso dalle organizzazioni datoriali e sindacali considerate come le più rappresentative a livello nazionale».