Il Tribunale di Bruxelles ha ordinato ad AstraZeneca di consegnare 80,2 milioni di dosi entro il 27 settembre all’Unione europea. Lo ha comunicato AstraZeneca con una nota in cui fa sapere di aver già consegnato finora oltre 70 milioni di dosi all’Ue, quindi supererà gli 80,2 milioni di dosi entro la fine di giugno. La Commissione Ue, però, nella sua causa contro l’azienda farmaceutica aveva richiesto 120 milioni di dosi entro la fine di giugno, un totale di 300 milioni di dosi entro al fine di settembre. «La Corte ha rilevato che la Commissione europea non ha esclusività o diritto di priorità su tutte le altre parti contraenti», fa notare AstraZeneca, sottolineando che per questo «tutte le altre misure richieste dalla Commissione europea sono state respinte». Ma l’azienda anglo-svedese ha ricordato nel suo comunicato, dopo la decisione dei giudici belgi, che «in meno di dodici mesi ha lavorato duramente per sviluppare un vaccino efficace senza scopo di lucro ed è il secondo fornitore dei 27 Stati membri dell’Ue».
ASTRAZENECA “NOSTRO VACCINO HA SALVATO VITE”
Di fatto, la Corte Ue ha accolto solo parzialmente le richieste della Commissione in merito alle presunte violazioni dell’accordo preliminare di acquisto firmato dall’azienda. La casa farmaceutica ha voluto anche sottolineare l’importanza del lavoro lavoro svolto e l’impatto che ha avuto il vaccino: «Si stima che la fornitura del vaccino abbia contribuito a salvare decine di migliaia di vite e ad aver ridotto significativamente i ricoveri ospedalieri». Quindi, ha citato Real World Evidence, che ha «costantemente mostrato una riduzione superiore al 90% delle malattie gravi e dei ricoveri causati da Covid-19» in seguito alla somministrazione del vaccino sviluppato in collaborazione con l’Università di Oxford. Inoltre, AstraZeneca ha tirato in ballo i dati più recenti arrivati da Inghilterra e Scozia da cui è emerso che il vaccino ha un’efficacia del 92% contro il ricovero della variante Delta, precedentemente chiamata indiana. Invece la Commissione Ue sostiene che il verdetto «conferma la sua posizione» e sottolinea che AstraZeneca dovrà recapitare «urgentemente» 50 milioni di dosi a Bruxelles.
SCONTRO ASTRAZENECA-COMMISSIONE UE SU DECISIONE
AstraZeneca reclama vittoria in quanto la sentenza non le impone un’accelerazione particolare rispetto alle previsioni attuali di fornitura, invece la Commissione Ue replica che il giudizio conferma la violazione dell’accordo stipulato con la Ue, anche se le sue richieste sono state ridimensionate dalla Corte. Infatti, la corte ha ordinato la consegna di 15 milioni di dosi entro il 26 luglio, 20 milioni di dosi entro il 23 agosto e 15 milioni di dosi entro il 27 settembre. Altrimenti, scatta una multa di 10 euro per ogni dose non consegnata invece l’Ue aveva chiesto 10 euro al giorno per dose in ritardo. Per Ursula von der Leyen la decisione del Tribunale di Bruxelles confermerebbe la posizione della Commissione Ue, cioè che AstraZeneca non ha onorato i suoi impegni, giudicando parzialmente fondate le richieste della Commissione. Questione di interpretazioni. Alla fine contano i numeri: da 300 milioni entro la fine di settembre, AstraZeneca ha l’obbligo di consegnare 80,2 milioni. Una soglia che verrà superata già entro fine mese.