Scontro accesissimo in atto in Europa, tra la Corte di giustizia Ue e la Corte costituzionale tedesca. La presa di posizione arriva dopo la decisione dello scorso lunedì, quando i giudici della Germania hanno imposto alla Bce di giustificare entro tre mesi il suo intervento relativo al riacquisto di titoli pubblici degli stati membri ma soprattutto di spiegare con precisione perchè tale intervento non deve essere considerato “sproporzionato” rispetto ai vincoli del suo mandato all’interno delle regole europee. Eppure, la Corte di giustizia Europea ha invece precisato che ad essere fuori dalle regole è proprio la Corte tedesca: “Per garantire un’applicazione uniforme del diritto dell’Unione, solo la Corte di giustizia, istituita a tal fine dagli stati membri, è competente a constatare che un atto di un’istituzione dell’Unione è contrario al diritto dell’Unione”, fa sapere come riporta Repubblica.it. Ciò significa che solo la corte Ue può chiamare in causa la Bce in merito al suo operato e non una istituzione di uno stato membro sebbene possa essere di alto livello.
CORTE UE VS GIUDICI GERMANIA: PESANTE PRESA DI POSIZIONE
Con una nota ufficiale la Corte Europea si è espressa dopo aver ribadito come non sia mai stata una sua prassi commentare una senza emessa da un organo giurisdizionale nazionale ed ha colto l’occasione per ricordare come “in base a una giurisprudenza consolidata della Corte di giustizia, una sentenza pronunciata in via pregiudiziale da questa corte vincola il giudice nazionale per la soluzione della controversia dinanzi ad esso pendente”. Ed ancora, la Corte di giustizia della Ue ha accusato i giudici costituzionali tedeschi di aver preso una decisione che potrebbe compromettere l’intera architettura dell’Europa: “Eventuali divergenze tra i giudici degli Stati membri in merito alla validità di atti del genere potrebbero compromettere infatti l’unità dell’ordinamento giuridico dell’Unione e pregiudicare la certezza del diritto”. Infine ha chiarito nella sua nota come i giudici nazionali siano obbligati a garantire la piena efficacia del diritto dell’Unione: “Solo in questo modo può essere garantita l’uguaglianza degli Stati membri nell’Unione da essi creata”.