Il Governo di Giorgia Meloni ha vietato i cortei pro Palestina nel Giorno della Memoria per motivi di ordine pubblico. Il Dipartimento della pubblica sicurezza, come riportato da Ansa, ha emanato una direttiva secondo cui le iniziative di questo genere dovranno svolgersi “nelle stesse forme e modalità in altre date disponibili, già a partire da domenica 28 gennaio”. La speranza del Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, era che l’indicazione del Viminale sullo slittamento venisse accolta, ma ciò probabilmente non accadrà. 



I Giovani Palestinesi hanno infatti annunciato su Instagram che non rinunceranno ai cortei, confermando gli appuntamenti a Milano, Roma, Napoli e Cagliari proprio nel Giorno della Memoria. “Scendiamo in piazza contro i divieti perché abbiamo memoria. La repressione non ci fermerà. Rispetto a quello che sta pagando il nostro popolo per la propria libertà questo piccolo atto di disobbedienza civile è un rischio trascurabile, anche considerando che, fino a prova contraria, manifestare è ancora un diritto in Italia”, hanno scritto.



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Anche il Movimento degli studenti palestinesi ha espresso dissenso nei confronti del divieto del Governo ai cortei pro Palestina nel Giorno della Memoria. “È estremamente grave che la comunità ebraica incida su una decisione già presa dall’autorità competente che aveva autorizzato il corteo. E’ una decisione che aumenta la rabbia. Noi ci riserveremo di decidere se manifestare domenica 28 ma non possiamo garantire che non ci siano persone che domani scendano comunque in piazza”, ha affermato la presidente Maya Issa.



È da capire dunque cosa accadrà nelle città d’Italia nella giornata di domani. I sindaci, da Beppe Sala a Roberto Gualtieri, hanno accolto la richiesta del Viminale di far slittare i cortei, ma la decisione finale sullo scendere in piazza o meno spetterà alle singole associazioni, che potrebbero decidere di ignorare i divieti.