Non c’è niente da fare, per quante volte muoia il cinepanettone prova a resuscitare altrettante volte. Morto ufficialmente nel 2011 con Vacanze di Natale a Cortina (ultimo film comico natalizio prodotto da De Laurentiis con la formula degli episodi, le vacanze eccetera), tumulato nel 2017 dall’antologia di montaggio Super vacanze di Natale, il filone ha costantemente provato a rialzare la testa, variando nomi, toni, interpreti, con risultati sempre poco memorabili. Ultimo in ordine di tempo è Cortina Express.
Prodotto da Medusa Film, la più tenace a cercare di riesumare il cinepanettone, assieme a Be Water e Amazon, diretto da Eros Puglielli – che negli ultimi anni sta cercando di sondare le vie della commedia commerciale – e soprattutto interpretato da Christian De Sica (l’eroe del genere) e Lillo (che aveva già partecipato a tardi epigoni), vede i due attori alle prese con un matrimonio che non s’ha da fare: quello tra il nipote ricco di De Sica e la figlia di una famiglia in disgrazia che ha scelto Lillo come pollo su cui scaricare tutti i debiti.
La vicenda scritta da Puglielli con Tommaso Renzoni è decisamente più intricata della media del genere e più che a storie di corna cerca di guardare a una certa commedia gialla, espressamente ispirata agli anni ’60, con tanto di boss della mala slava, divertente macchietta sul filo del razzismo, interpretata in modo perfetto da Paolo Calabresi.
Per il resto, Cortina Express ha l’impianto della farsa natalizia, ma cerca di superarne le secche di struttura, si depura da volgarità ostentate (per quanto le parolacce marchio di fabbrica permangano) e dal tono grottesco, ma non rinuncia a certi cliché come omaggio al filone, come il rapper Ossosakro, versione contemporanea del Vomito di Enzo Salvi in Natale in India, o lo schiaffone del cameriere povero al cliente ricco, un topos di almeno due vecchi cine-panettoni, come Vacanze di Natale ’90 e ’91.
Soprattutto però, questo nuovo tentativo si regge sulle capacità della coppia di comici, un po’ appannato De Sica, mentre in gran forma Lillo che, a conti fatti, regge tutta la baracca comica sfornando le gag migliori, come quella del gioco del coltello al rallentatore. Si ridacchia in più di un’occasione e non si resta infastiditi dalla qualità delle gag e della messinscena complessiva (brava Beatrice Modica, interprete della figlia di Lillo; esilarante Marco Marzocca, marito della cattiva Isabella Ferrari), ma alla fine del fiera, Cortina Express appare un film un po’ fiacco, dal ritmo non sempre agile, che tradisce la mancanza di un certo immaginario visivo e pratica registica per il comico e lo slapstick. È una defibrillazione generosa, ma dubitiamo che il cadavere del cine-panettone tornerà a deambulare tra di noi.
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