Corvo rosso non avrai il mio scalpo!, diretto da Sydney Pollack
La programmazione televisiva di Rete 4 prevede, per il pomeriggio di giovedì 26 ottobre, alle ore 16,35, la messa in onda del film di genere western Corvo rosso non avrai il mio scalpo!. Si tratta di una pellicola realizzata nel 1972 negli Stati Uniti d’America dalla Warner Bros con regia di Sydney Pollack, grande cineasta della cosiddetta New Hollywood, fondatore del Sundance Institute con Robert Redford e regista di importanti pellicole come Tootsie, La mia Africa, Il socio e The Interpreter.
Il soggetto è stato tratto in parte dal romanzo Mountain Man di Vardis Fisher e in parte dal romanzo L’uccisore dei Corvi: la saga di “Mangiafegato” Johnson, di Raymond Thorp e Robert Bunker, mentre la sceneggiatura è stata rivista e adattata per la versione cinematografica da John Milius ed Edward Anhalt.
Il protagonista del film è Robert Redford, vincitore di due premi Oscar e del Leone d’Oro alla carriera, ormai ritiratosi dalle scene e il cui ultimo film è stato Old Man & the Gun. Completano il cast Will Geer, Stefan Gierasch, Delle Bolton, Josh Albee e Joaquin Martinez.
La trama del film Corvo rosso non avrai il mio scalpo!: una diversa rappresentazione degli indiani
Nel film Corvo rosso non avrai il mio scalpo!, Jeremiah Johnson, dopo essere stato un combattente della guerra che si è consumata tra il 1946 e il 1948 tra il Messico degli Stati Uniti, rientra nel proprio paese e cerca di trovare rifugio mello sconfinato West. La sua idea è quella di vivere come un uomo solitario e si stabilisce sulle Montagne Rocciose. L’unico modo per sopravvivere è quello di cacciare animali utilizzandone anche la pelle per proteggersi dalle temperature molto basse dei mesi invernali.
Durante questo periodo di particolare difficoltà fa la conoscenza di un nativo americano chiamato Mano Che Segna Rosso che è capo della tribù dei Corvi. Continuando nella sua opera di esplorazione del territorio, incappa sul corpo ormai senza vita di un americano che, come lui, aveva deciso di vivere in solitudine. Si chiamava Jack ed è stato rinvenuto completamente gelato con il suo fucile calibro 12. Decide di sfruttare la situazione e di prendere il fucile. Più tardi si renderà il protagonista di una incursione all’interno di una battuta di caccia di indiani e in particolar modo di un personaggio piuttosto eccentrico il cui nome è Artiglio d’orso.
Tra i due inizialmente c’è grande discordia, ma poco alla volta riescono a smussare le frizioni e diventare degli ottimi amici. Artiglio d’orso diventa una sorta di maestro per Jeremiah e gli insegna tutto il necessario per poter sopravvivere in un contesto ambientale complesso come quello delle Montagne Rocciose. La vita è sempre molto dura e per Jeremiah ci sono tante situazioni di contrasto con i vari nativi, soprattutto deve temere i modi di fare dei guerrieri Piedi Neri, una tribù che ha come principale obiettivo di massacrare tutte le persone che incontrano e derubarli di qualsiasi genere di bene. Si rifà una vita all’interno della tribù delle Teste Piatte, indiani cristianizzati, tra i quali c’è colei che diventerà la sua sposa, Cigno.
Quando tutto sembrava andasse per il meglio, Johnson viene richiamato dall’esercito per condurre un’operazione che dovrebbe recuperare dei carri sperduti, ma purtroppo, contro le indicazioni di Jeremiah, la carovana attraversa un cimitero dei Corvi, luogo off-limits per gli estranei. Per rappresaglia, i Corvi compieranno un massacro, sterminando anche la sua nuova famiglia e facendo nascere in lui il desiderio di vendetta…