Gli psicologi dicono che tutti i genitori dovrebbero fare con i propri figli il gioco del cucù. In realtà dietro c’è una spiegazione molto seria.
Nel periodo storico in cui viviamo, si tengono spesso dei veri percorsi di genitorialità, in quanto la pedagogia ci ha sempre insegnante che la crescita e la formazione di un figlio deve avere alla base dei valori molto seri ed importanti. Tra l’altro, sembra spesso anche molto difficile interagire con un bambino, proprio perché non si sono ancora sviluppate in lui le capacità di comunicazione e di interazione. Elementi – questi – che verranno fuori man mano solo dopo qualche anno dalla sua nascita.
Secondo gli psicologi infantili, esistono quindi dei modi molto semplici per comunicare con i propri figli. Tra i trucchi più infallibili c’è infatti il gioco del cucù, che è diventato – negli ultimi anni – un metodo infallibile nella crescita dei piccoli.
Cosa è il gioco del cucù e perché è così importante
Una delle forme di intrattenimento più utilizzate è, senza ombra di dubbio, il gioco del cucù. L’adulto finge infatti di sparire dietro le proprie mani per poi rivelarsi dopo qualche secondo. Tutti hanno infatti provato, almeno una volta nella vita, questo gioco con i propri bambini, che adorano vedere chi gli è davanti apparire e scomparire in continuazione. Non tutti sanno che questa attività – che può sembrare molto futile – rappresenta un’occasione essenziale di apprendimento per i piccoli. A dirlo è la psicologa dello sviluppo Aliza Pressman, che svolge questo passatempo ogni giorno e che suggerisce ai genitori di praticarlo costantemente con i bambini.

Nel corso di un’intervista rilasciata per il podcast Great Company di Jamie Laing, l’esperta ha infatti spiegato il valore di questo gioco. Pare infatti che il Cucù aiuti i bambini a sviluppare quella che è denominata “permanenza dell’oggetto“, cioè la capacità mentale di capire che le persone e le cose esistono comunque anche se non sono visibili. Un’abilità – questa – che gli adulti danno spesso per scontato, ma che diventa per i piccoli qualcosa di raro. Nei primi mesi di vita, il bambino percepisce infatti solo quello che vede. Qualora un oggetto scompaia dalla sua vita, per lui smette infatti di esistere, come se fosse realmente limitata al suo campo visivo. Con questo gioco il piccolo impara quindi a sviluppare la consapevolezza che gli oggetti continuano a vivere anche quando non sono più visibili.
Il gioco del cucù e la sicurezza emotiva nei bambini
La psicologa ha inoltre affermato che questa capacità si sviluppa soprattutto tra i 9 e gli 11 mesi di età. Questi giochi aiutano quindi a rendere più forte questa competenza mentale, ma rappresentano anche un punto di riferimento per la loro emotività. “Quando mamma e papà fanno così” – ha detto lei – “i genitori stanno dicendo ‘Me ne sono andato, sono tornato, me ne sono andato, sono tornato. Torno sempre’. Così facendo stanno allenando quell’abilità ed è per questo che è un gioco così importante da fare con i bambini”.