Con la penalizzazione di 15 punti la Juventus scivola al decimo posto in classifica, quindi attualmente si ritrova a quota 22 punti. Negli ultimi minuti è arrivato il comunicato della Figc, in cui si spiega che «la Corte Federale di Appello presieduta da Mario Luigi Torsello ha accolto in parte il ricorso della Procura Federale sulla revocazione parziale della decisione della Corte Federale di Appello a Sezioni Unite n. 89 del 27 maggio scorso», decidendo di sanzionare appunto la Juventus e con una serie di inibizioni per 11 dirigenti bianconeri.
«La Corte ha confermato il proscioglimento per gli altri 8 club coinvolti (Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara) e i rispettivi amministratori e dirigenti». Ora si attendono le motivazioni della sentenza, anche perché in caso di ricorso il CONI può solo confermare i 15 punti di penalizzazione oppure revocarli interamente. Dunque, non può applicare alcuna riduzione. (agg. di Silvana Palazzo)
JUVENTUS PENALIZZATA DI 15 PUNTI IN CLASSIFICA
Sentenza durissima della Corte d’appello federale per la Juventus: ha ricevuti 15 punti di penalizzazione, sei in più rispetto a quelli chiesti dal procuratore Giuseppe Chinè e da scontare in questa stagione sportiva. «La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle Coppe Europee», aveva dichiarato il procuratore federale, come riportato dall’Ansa, all’uscita dall’aula. La Corte, dunque, ha accolto l’istanza di revocazione del processo plusvalenze, che era stata presentata dalla procura Figc, e riaperto il procedimento sportivo.
A questo punto il terzo grado di giudizio spetta al Collegio di Garanzia presso il Coni, ma può giudicare solo sulla legittimità, quindi sul rispetto delle procedure, non sul merito, come vale per la Corte di Cassazione nell’ordinamento giuridico italiano. Le motivazioni arriveranno entro i prossimi 10 giorni, quindi a quel punto presumibilmente la Juventus deciderà come muoversi. Dunque, la penalizzazione è studiata per far finire il club bianconero fuori dalla lotta per le Coppe europee alla luce della gravità degli illeciti verificati dalla sua procura. Il dispositivo riporta il proscioglimento di tutti gli altri club coinvolti e le sanzioni pesanti anche per Fabio Paratici (30 mesi), Federico Cherubini (16 mesi), Andrea Agnelli (24 mesi), Maurizio Arrivabene (24 mesi). A Pavel Nedved 8 mesi di inibizione, così come ad Enrico Vellano e Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo e Francesco Roncaglio. Per tutti con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA. (agg. di Silvana Palazzo)
COSA RISCHIA LA JUVENTUS, BOTTA E RISPOSTA CON I PM
Cosa rischia la Juventus? Questa è la domanda del giorno in un pomeriggio fondamentale per le sorti del club bianconero. Oggi infatti la Procura Federale ha avviato la discussione dell’istanza di revocazione alla Corte federe d’Appello contro l’assoluzione della società piemontese e di altre otto squadre circa il caos plusvalenze. La richiesta iniziale della Procura è di 9 punti di penalizzazione per la Juventus, 16 mesi per Andrea Agnelli e 20 mesi e 10 giorni per Fabio Paratici. Ora la palla pasa alla Corte d’Appello che avrà come compito innanzitutto l’esaminazione della richiesta di riapertura del processo, visto che si era deciso per l’assoluzione, e successivamente si dovrà procedere con la richiesta in sé del procuratore Chiné, andando a sentenza e analizzando lo scenario.
Sulla richiesta del procuratore Chiné, anche se naturalmente dovrà susseguirsi tutto l’iter sopracitato, non si è fatta attendere la replica dei bianconeri con la memoria difensiva riportata dall’Ansa: “Inammissibile, in ragione dell’assenza, nel caso in esame, dei presupposti applicativi di tale mezzo di impugnazione straordinario”, cioè di “fatti nuovi”, secondo il principio per cui “nessuno può essere perseguito o condannato penalmente dalla giurisdizione dello stesso Stato per un reato per il quale è già stato assolto o condannato a seguito di una sentenza definitiva conformemente alla legge e alla procedura penale di tale Stato”.
COSA RISCHIA LA JUVENTUS, LA MEMORIA DIFENSIVA BIANCONERA
Ora che è chiaro cosa rischia la Juventus, la società non si tira indietro come si può leggere dalla memoria difensiva che spiega come: “Nessuno può essere perseguito o condannato per un reato per il quale è già stato assolto o condannato nell’Unione a seguito di una sentenza penale definitiva conformemente alla legge Tale divieto di bis in idem costituisce un principio fondamentale dell’ordinamento giuridico italiano, così come riconosciuto dalla Corte Costituzionale, che, come noto, ha pienamente recepito le indicazioni interpretative in materia provenienti dalle Corti europee. In argomento – prosegue – gli scriventi difensori non ignorano l’orientamento della giurisprudenza sportiva secondo cui l’istituto della revocazione ex art. 63 del Codice giustizia sportiva, non violerebbe il divieto di bis in idem né risulterebbe incompatibile con il Codice di Giustizia del Coni; ritengono, però, che sia opportuna una rinnovata e approfondita riflessione in materia”.
Passaggio fondamentale sul “Libro Nero FP“, acronimo di Fabio Paratici, che i bianconeri sostengono che: “la Procura federale omette totalmente di considerare la precisa spiegazione di tale appunto fornita dallo stesso Federico Cherubini nel coso delle sue sommarie informazione testimoniali del 27 novembre 2021. In altre parole per Federico Cherubini la plusvalenza – che in sé per sé è pienamente lecita – diventa ‘artificiale‘ quando, pur restando lecita (e ‘sana’), si lega alla vendita prematura di ‘ragazzi giovani’, per assecondare ‘anche obiettivi’ di ordine economico indicati ‘dall’area Finance'”.