Perché Geolier si chiama così? Il significato del nome d’arte del cantante di Sanremo 2024

Tra i cantanti in gara a Sanremo 2024 che più hanno attirato l’attenzione del pubblico c’è sicuramente Geolier. Per il rapper napoletano quello sul palco dell’Ariston è un esordio, che contribuirà a farlo conoscere ancor di più dal pubblico italiano. La sua partecipazione a Sanremo ha d’altronde suscitato già parecchia curiosità, prima tra tutte quella sul nome.



Geolier è il nome d’arte di Emanuele Palumbo, ma tanti si chiedono perché abbia deciso di chiamarsi così e qual è il significato del suo nome d’arte. Geolier è in realtà una parola francese che significa “secondino“, o meglio ‘carceriere’. Senza scomodare troppo l’influenza della lingua francese nel napoletano, va detto che tale parola è poi entrata a far parte dell’uso comune del quartiere di nascita di Geolier, Secondigliano, assumendo un significato differente da questo.



Geolier e il legame con Secondigliano, il quartiere che gli ha dato il nome d’arte

La parola ‘carceriere’ non ha alcun collegamento con la vita o il passato dell’artista. Geolier, nel gergo comune viene infatti erroneamente indicato proprio per riferirsi a un abitante di Secondigliano, la cui denominazione corretta è “secondiglianesi”. È dunque dall’appartenenza al quartiere, e non dalla traduzione francese letterale del nome, che nasce il nome d’arte di Emanuele.

Lui stesso, del suo quartiere, ha così parlato in un’intervista a Vanity Fair: Secondigliano è e resterà una realtà difficile fino a quanto le istituzioni continueranno a essere assenti sul territorio. Quindi non è una visione dell’immaginario collettivo: è proprio così. Là non c’è niente. Mancano cose banali ma importantissime, come parchi per bambini per esempio. La musica non può cambiare la reputazione di un luogo, se quel luogo non cambia.” E ancora: “Quel quartiere mi appartiene. È nel mio DNA come la musica, e se dimentichi le tue origini o addirittura le rinneghi non vai tanto lontano. Qualunque cosa tu voglia essere o fare nella vita, il passato ti dà radici e punti di riferimento indispensabili”.