Una delle tragedie più grandi legate alla Seconda guerra mondiale nel nostro Paese è quella dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, un vero e proprio dramma che vide perdere la vita 335 persone, tra civili e militari italiani. Erano politici, dissidenti, detenuti comuni, ebrei: persero la vita a Roma il 24 marzo del 1944, fucilati dalle truppe tedesche come rappresaglia per l’attentato di via Rasella, compiuto solo il giorno prima per mano dei partigiani. In questo attacco morirono 33 soldati del reggimento “Bozen” che appartenevano alla polizia tedesca. La reazione dei soldati agli ordini di Hitler fu immediata e arrivò addirittura il giorno successivo: i tedeschi vennero aiutati da italiani che arrestarono le persone che avrebbero dovuto fucilare.
L’eccidio delle Fosse Ardeatine è diventato, negli anni, il simbolo della brutalità e del piano criminoso dell’occupazione tedesca di Roma. Queste cave, situate nei pressi di via Ardeatina, furono il luogo perfetto per eseguire il massacro e occultare i cadaveri delle tante vittime, alcune delle quali ancora oggi restano senza un nome poiché non sono mai state identificate. Oggi sono state trasformate in un museo visitabile, affinché la storia non si ripeta e venga ricordata in eterno dalle generazioni future.
Eccidio delle Fosse Ardeatine, chi erano le 335 vittime della strage
Nell’eccidio delle Fosse Ardeatine vennero uccise 335 persone: 154 di queste erano sotto inchiesta di polizia e dunque carcerate. 23 erano in attesa di giudizio da parte del Tribunale militare tedesco. Altre 16 persone erano state già condannate dallo stesso tribunale. Avrebbero dovuto scontare pene che andavano da 1 a 15 anni e invece persero la vita. 75 persone erano appartenenti alla comunità ebraica mentre altre 40 erano state fermate per ragioni politiche dalla Questura romana.
10 erano state arrestate nei pressi di via Rasella, 10 fermate per ragioni di pubblica sicurezza, una era stata assolta dal Tribunale militare tedesco e sette non sono state mai identificate. Sono 328, infatti, le salme identificate su 335. Quella delle Fosse Ardeatine fu inoltre anche la maggiore strage di ebrei compiuta sul territorio italiano durante l’Olocausto. 75 persone, infatti, sono state fucilate dai tedeschi per motivi razziali.