COSA SUCCEDE DOPO IL VOTO DELLE ELEZIONI POLITICHE 2022: LA PROCEDURA

Oggi, domenica 25 settembre, è il giorno delle elezioni politiche 2022. Dopo una campagna elettorale estiva non priva di scontri a distanza, è giunto il momento degli elettori, chiamati al rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Ma cosa succede dopo il voto delle elezioni politiche 2022, quindi una volta terminato lo spoglio delle schede? In queste ore, come da settimane dal resto, è in carica il governo Draghi per il disbrigo degli affari correnti e resterà in carica fino alla formazione del nuovo esecutivo.



Terminato lo spoglio delle votazioni, il nuovo governo non si formerà in automatico. Ecco cosa succede dopo le elezioni politiche 2022: in primis si apre una nuova fase, dedicata alla formazione del nuovo esecutivo. Il primo passaggio è la convocazione degli eletti, ovvero dei nuovi senatori e deputati. Il primo passo è dunque la formazione del Parlamento e successivamente dei gruppi parlamentari. Poi è il turno della nomina dei presidenti di Camera e Senato.



DALLE CONSULTAZIONI AL MANDATO ESPLORATIVO: ECCO COSA SUCCEDE DOPO LE ELEZIONI POLITICHE 2022

Terminate le elezioni dei presidenti di Senato e Camera, è tempo delle consultazioni davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un passaggio fondamentale, forse il passaggio fondamentale di cosa succede dopo le elezioni politiche 2022. E’ la fase preparatoria della formazione del nuovo esecutivo: solitamente la prassi prevede la convocazione dei presidenti delle due camere e delle delegazioni politiche dei partiti che siedono in Parlamentari. Gli incontri vanno avanti spediti fino a quando non si trova una maggioranza parlamentare: la durata dipende dal tipo di risultato e dalla consistenza del vantaggio del “primo classificato”. A seconda dell’esito delle consultazioni, il capo dello Stato può affidare un mandato esplorativo per cercare margini per la formazione di una maggioranza. Solitamente, viene affidato al presidente del Senato o al presidente della Camera.



Una volta “trovata” la maggioranza, il presidente della Repubblica convoca chi viene indicato dalle forze politiche come in grado di ottenere la fiducia e diventare primo ministro. La convocazione è per affidargli l’incarico di formare l’esecutivo: il premier può accettare subito o “con riserva”. Quest’ultima formula è utilizzata in caso di necessità di ulteriori verifiche circa la maggioranza parlamentare. In caso di accettazione dell’incarico, il primo ministro può formare il governo e presentare la lista dei ministri a Mattarella. Infine, sempre in merito al processo su cosa succede dopo le elezioni politiche 2022, scatta la nomina con il giuramento e il passaggio di consegne, fino alla celebre “cerimonia della campanella”. Ultima fase, la fiducia parlamentare: in caso di fumata bianca, l’esecutivo è ufficialmente in carica.