Da tempo in Africa sembra essersi aperta una nuova fase di violenti golpe che hanno portato alla deposizione di molti dei governi voluti dalla Francia durante il periodo della Francafrique a favore di alcuni generali militari che hanno accolto le istanze della popolazione, stufa di governi fantoccio e, soprattutto, fallaci. Negli ultimi 3 anni si sono registrati 9 colpi di stato, dei quali l’ultimo è avvenuto in Gabon, che ha seguito Mali, Burkina Faso (dove ci sono stati due golpe per ognuna), Niger, Ciad, Sudan e Guinea. Secondo una recente analisi condotta dal tedesco WELT, ci sono almeno cinque ragioni principali per cui l’Africa affronta il secondo periodo storico di golpe (dopo gli anni ’90 in cui ce ne furono 15).
L’Africa dei golpe tra malgoverno e crisi economica
La principale ragione che sta dietro ai golpe in Africa è sicuramente legata al malgoverno che, in generale, interessa i maggiori stati africani. In Gabon, per esempio, il presidente Bongo aveva preso il potere per il volere del padre, che è stato presidente per quattro decenni, con un’ampia sotto trama di corruzione, identici a quella che si è vista in Guinea. Il figlio del presidente del Mali, invece, era un noto frequentatore di prostitute, mentre il padre non godeva del favore del popolo.
Ad aggravare la già grave situazione del malgoverno, hanno portato alla stagione di golpe in Africa anche i diffusi problemi economici. Infatti, mentre i presidenti accentrano le ricchezze nelle loro mani, i popoli versano in condizioni a dir poco precarie. Ne fanno i conti, per esempio, le spese per sicurezza, sanità e istruzione, costantemente ridotte dalla crisi finanziaria globale del 2007. Non aiuta neppure, dal punto di vista economico, la ridotta domanda cinese di beni africani, così come il covid e l’altissimo debito l’hanno ulteriormente peggiorata.
Dietro ai golpe in Africa anche la corruzione e l’odio francese
Ad alimentare ulteriormente i golpe in Africa vi è una diffusa ed ampiamente denunciata corruzione tra i vertici militari locali. Gli eserciti, infatti, non sono riusciti militarmente a frenare l’ascesa dei terroristi, con l’esito che hanno in parte deciso di appoggiarli, o di evitare direttamente di combattere. Similmente, molti vertici militari hanno stretti legami con le imprese statali, che consequenzialmente appoggiano i loro colpi di stato.
Ma il punto più cocente ed influente dietro ai golpe in Africa è il diffuso odio verso la Francia, accusata a più riprese di aver per anni portato avanti un processo neocoloniale. Lo dimostra, per esempio, che ad eccezione del Sudan tutti i colpi di stato si sono verificati in ex colonie della Francia (o partner). Odio rivolto anche verso quelle élite locali che traggono profitti dagli affari con i francesi. In questo contesto, poi, va aggiunta anche l’azione della Russia, che ha alimentato e sfruttato l’odio in Africa per la Francia per agitare le popolazioni e portare ai golpe, con il supporto della Wagner.