Italia al lavoro per mettere a punto i progetti per il Recovery, ma cosa chiede l’Unione Europea in cambio? La domanda sorge spontanea considerato quanto sta accadendo in Spagna. Come evidenziato da La Verità, i principali quotidiani iberici hanno acceso i riflettori sulle misure valutate dal premier Pedro Sanchez. E, più che progetti, spuntano stangate…



Il governo spagnolo, tramite il ministro del Welfare Josè Luis Escrivà, ha messo in risalto che estendere il periodo di calcolo della pensione a 35 anni – con tanto di diminuzione dell’assegno mensile previsto – è un provvedimento richiesto dalla Commissione Ue per poter fare accesso ai fondi del Next generation Ue. L’esponente dell’esecutivo ha precisato che la misura sarebbe stata necessaria a prescindere, ma qualcosa non torna anche all’interno della stessa maggioranza…



COSA VUOLE L’UE IN CAMBIO DEL RECOVERY? IL CASO SPAGNA

La Spagna ha presentato il piano per il Recovery quattro giorni fa, mentre l’Italia è ancora al lavoro sui provvedimenti. Un ritardo che è stato segnalato, non sotto silenzio, dai commissari Paolo Gentiloni e Valdis Dombrovskis. L’ex premier ha evidenziato che «non sta alla Commissione europea decidere come l’Italia gestirà il piano nazionale di ripresa e di resilienza», ma è necessaria «chiarezza sulle tempistiche e sugli obiettivi che si intende raggiungere. Deve essere chiaro che questa è una forma peculiare di finanziamento europeo. Dopo il primo prefinanziamento, arriveranno probabilmente due esborsi l’anno, condizionati al raggiungimento di obiettivi in determinati tempi». E in tal senso, qualora gli obiettivi non venissero raggiunti nel tempo, ci sarebbe il rischio che gli esborsi non avvengano…

Leggi anche

SCHOLZ CHIAMA PUTIN/ "Ora il ruolo dell'Ue è convincere Zelensky ad accettare un piano di pace con Mosca"