Filippo Nardi rischia l’eliminazione al Grande Fratello VIP per la frase sul “teabagging”. “E’ un gioco goliardico stupido, succede anche nei collegi”, si difende il nuovo concorrente. “Non c’entra niente con lo stupro e la violenza”, ribatte Filippo Nardi interpellato da Signorini durante la diretta del Grande Fratello. “A me è stato fatto in collegio”, aggiunge ancora il gieffino. Ed ecco il botta e risposta tra Filippo e Signorini in puntata: “Qui non siamo in caserma o in collegio!”, ribadisce Signorini. “Io starei attento a parlare di stupro. Mi scuso con tutti per il mio cattivo gusto, ma non trovo nulla in quello di sessista”, insiste Filippo Nardi che però non riesce ad evitare la squalifica. Il gieffino deve abbandonare la casa: è espulso. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



FILIPPO NARDI RISCHIA ELIMINAZIONE PER LA FRASE SULLA PRATICA DEL “TEABAGGING”

La pratica del “teabagging” citata da Filippo Nardi al Grande Fratello VIP rischia di costargli la squalifica. Le frasi che sarebbero state rivolte a Maria Teresa Ruta hanno scatenato una forte polemica nei confronti del nuovo concorrente. E i suoi toni scherzosi non hanno minimamente addolcito i social, che hanno preso una posizione netta e chiedono a gran voce la sua espulsione. In molti attendono di conseguenza una presa di posizione molto forte da parte del conduttore Alfonso Signorini, dopo l’uscita sgradevole di Nardi nei confronti di Maria Teresa Ruta e delle donne. “Quanto mi pagate se “teabaggo” la Ruta? Io andrei sui tea bag…”, avrebbe detto il gieffino tra le risate degli altri concorrenti. Un’uscita infelice, che potrebbe pagare a caro prezzo. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



“TEABAGGING” AL GF VIP, MA PER FORTUNA RESTA TEORIA

La pratica del “teabagging” entra al Grande Fratello Vip ma fortunatamente resta tutto nel limbo della teoria, scatenando una forte polemica nei confronti di Filippo Nardi. Uno degli ultimi ingressi nella Casa si è infatti reso protagonista di un dialogo a dir poco sconcertante rivolto a Maria Teresa Ruta ed alla presenza degli altri Vipponi che tuttavia avrebbero partecipato al momento goliardico senza porne fine. Proprio mentre la conduttrice dormiva a bocca aperta ignara di tutto ciò che le capitava intorno, il resto del gruppo se la rideva di fronte alle proposte choc del gieffino. Un primo pensiero tutto sommato innocente è stato quello di scriverle sulla fronte, ma poco dopo Nardi ha avanzato la “tea bag”, usando termini offensivi verso la Ruta ed aizzando il pubblico da casa contro di lui al punto da chiederne la squalifica.



Ma cosa ha detto esattamente Filippo Nardi? Alla vista di Maria Teresa che dormiva beata appoggiata al ventre di Pierpaolo Pretelli ed a bocca aperta, Nardi ha proposto: “Teabagging”, ripetendo più volte questo termine. “Quanto mi pagate se “teabaggo” la Ruta? Io andrei sui tea bag…”, ha proseguito tra le risate generali.

“TEABAGGING”, COS’È E IN COSA CONSISTE LA PRATICA CITATA DA FILIPPO NARDI

Il “teabagging” così tanto insistentemente citato da Filippo Nardi nella Casa del Grande Fratello Vip, altro non è che una pratica sessuale che vede l’uomo inserire il proprio scroto nella bocca del proprio partner al fine di provare o dare piacere. “Basta appoggiarlo sulla fronte”, si sente nel video divenuto virale e che vede Filippo Nardi protagonista. E questo riassume anche un’altra variante di tale pratica che consiste proprio nello strusciare sulla faccia o sulla fronte a puro scopo goliardico. Ad ogni modo si tratta anche di una pratica che, pur non prevedendo penetrazione può rientrare nelle forme di violenza sessuale. Reso noto soprattutto negli anni Novanta nel videogioco Counter-Strike, il “teabagging” veniva spesso adottato come sorta di umiliazione verso il cadavere dell’avversario sul quale il giocatore si accovacciava. Tuttavia è bene ribadire come tale discutibile pratica non sempre avviene in modo consensuale. Questo viene talvolta attuato allo scopo di umiliare o prendersi gioco della vittima e può essere perpetrato proprio su una persona che sta dormendo a bocca aperta – come nel caso della Ruta – e considerato un atto di violenza sessuale in alcune giurisdizioni.