La trasmissione Mattino 5 si è occupata della vicenda del bambino di 3 anni che lo scorso 25 gennaio è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Annunziata di Cosenza con quadro clinico che parlava di gravissime lesioni personali – tanto da essere stato immediatamente trasferito nel reparto di Rianimazione – e la madre che raccontò ai medici di una presunta caduta: una caso ancora piuttosto oscuro per quanto riguarda i suoi contorni e che (ovviamente) è finito immediatamente al centro di un’indagine da parte della questura di Cosenza allertata già dopo il ricovero dagli stessi medici che visitarono il piccolo; peraltro oggi presenti nello studio di Mattino 5.
Partendo dal principio, l’intera vicenda del bimbo di 3 anni cominciò – appunto – lo scorso 25 gennaio quando i medici di Cosenza rilevarono sul suo corpo una lesione polmonare, una costola rotta, parecchi graffi e contusioni al volto ed un edema ai genitali: nonostante la madre sostenne la tesi della caduta, non riuscì a convincere veramente i medici che lanciarono subito un allarme alle autorità che hanno aperto un fascicolo con l’ipotesi di maltrattamenti; e mentre dalle indagini venne subito fuori che non era il primo ricovero del piccolo in condizioni simili, si scoprì anche che a dicembre la madre portò all’ospedale San Francesco di Paola anche il fratellino minore che se la cavò con un braccio ingessato imputato dalla donna – anche in quell’occasione – ad una caduta.
I medici di Cosenza: “Le lesioni del bimbo di tre anni erano incompatibili con la caduta raccontata dalla madre”
Presente – dicevamo già prima – in trasmissione il direttore di neonatologia dell’ospedale di Cosenza che ha spiegato che “il bambino è arrivo in codice rosso e i condizioni gravissime, presentando un ematoma e contusioni in tutto il corpo e in particolare a livello scrotale e sul torace co due fratture di costole e una di clavicola. Al Pronto soccorso è stato stilato un referto che da protocollo è stato trasmesso alla Polizia facendo partire l’indagine che è ancora in corso. Attualmente le condizioni sono più stabili ed è in miglioramento, ma rimangono ancora precarie e critiche”.
“I genitori – spiega ancora il medico di Cosenza – non hanno dichiarato nulla di particolare o che faccia pensare a dei maltrattamenti, ma le lesioni erano da contusioni traumatiche, quindi dovute a fattori esterni“; mentre ripercorrendo l’intera vicenda il medico ricorda che la madre e lo stesso bimbo “il 19 vennero alla nostra osservazione per un problema di edema scrotale, restò per due giorni poi la madre firmò le dimissioni contro la nostra opinione e se l’è riportato a casa. Ma poi quando è tornato il 25 lamentando la presenza di vomito di sangue ci è venuto il dubbio che era la conseguenza della contusione polmonare”.