Omicidio a Cosenza: una donna di 47 anni si sarebbe costituita ai carabinieri, accompagnata dal proprio legale, sostenendo di aver ucciso un vicino di casa a seguito di un presunto tentativo di violenza sessuale. Tiziana Mirabelli, questo il nome riportato dall’Ansa, avrebbe confessato di aver agito dopo una presunta aggressione e, secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, il delitto si sarebbe consumato intorno al 14 febbraio scorso all’interno dell’abitazione della 47enne.



Quest’ultima, stando alla ricostruzione fatta dallo stesso quotidiano, si sarebbe presentata ai militari alcuni giorni più tardi e gli inquirenti avrebbero scoperto il cadavere, chiuso in un sacco della spazzatura, in una stanza del suo appartamento. Al momento le indagini sulla dinamica e sul movente sono in corso, ma secondo Il Corriere la donna avrebbe riferito di aver reagito a un presunto approccio da parte dell’uomo. Una “legittima difesa“, a suo dire, su cui ora interverranno gli accertamenti tecnici e l’autopsia per chiarire epoca e causa del decesso del 75enne con particolare riferimento al racconto che la 47enne avrebbe fatto in merito all’azione omicidiaria. La donna avrebbe raccontato di aver disarmato il vicino dopo che si era presentato a casa sua armato di un coltello da cucina con lo scopo di violentarla. Tra i due, residenti nello stesso palazzo, vi sarebbero stati precedenti dissidi.



La prima ricostruzione dell’omicidio a Cosenza: il corpo in un sacco

Tiziana Mirabelli, ricostruisce Ansa, si sarebbe recata presso la sede della Compagnia Carabinieri di Cosenza accompagnata dal suo avvocato per riferire del delitto che avrebbe commesso alcuni giorni prima (intorno al 14 febbraio, secondo quanto riportato dal quotidiano locale Qui Cosenza). La donna, 47enne nota in città per il suo ruolo di attivista impegnata nel sociale, avrebbe confessato l’omicidio del vicino di casa, il 75enne Rocco Gioffré, descrivendo di averlo colpito a morte con alcuni fendenti al culmine di una aggressione all’interno della propria abitazione di via Monte Grappa.



La vittima sarebbe stata raggiunta da alcune coltellate al petto e all’addome e il suo corpo, su impulso del racconto fatto dalla donna – ora indagata per omicidio volontario -, sarebbe stato trovato all’interno di un sacco dai militari in una camera da letto dell’appartamento della 47enne. Stando alla prima ricostruzione emersa, il delitto sarebbe avvenuto alcuni giorni prima della presunta confessione. Le dichiarazioni di Tiziana Mirabelli sarebbero al vaglio nel tessuto dell’inchiesta aperta poche ore fa e coordinata dal procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo. Secondo quanto finora trapelato, i due vivevano in appartamenti che si troverebbero sullo stesso piano dello stabile.

Il racconto della donna che avrebbe confessato il delitto del vicino a Cosenza

Secondo quanto riportato dall’Ansa, la donna ora indagata per l’omicidio del vicino di casa avrebbe raccontato la sua versione dei fatti dopo essersi presentata spontaneamente in caserma. Si sarebbe costituita, accompagnata dal suo legale, Cristian Cristiano, descrivendo i contorni di un delitto che sarebbe maturato per una presunta legittima difesa all’esito di un tentato approccio sessuale da parte del 75enne. Stando al suo resoconto dell’accaduto, aggredita per l’ennesima volta dall’anziano – con cui in passato avrebbe avuto precedenti liti -, avrebbe reagito usando contro di lui un coltello che lo stesso avrebbe portato da casa per costringerla a un rapporto intimo.

La donna sarebbe molto conosciuta a Cosenza per via del suo ruolo di attivista in seno a un movimento che si occuperebbe di risolvere questioni di emergenza abitativa. Secondo quanto riportato ancora dall’agenzia di stampa, sarebbe descritta da alcuni conoscenti come una persona “appassionata, cresciuta in una condizione disagiata ma impegnata nel sociale e sempre dalla parte dei più deboli“. Sempre secondo Ansa, nel passato della 47enne figurerebbeo precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti. Il suo racconto sarebbe adesso al vaglio degli inquirenti, così come alcuni interrogativi centrali intorno all’omicidio del vicino 75enne: gli investigatori starebbero cercando risposte non solo in merito alla genesi del delitto, ma anche in ordine alle modalità in cui il cadavere della vittima sarebbe stato rinvenuto nell’abitazione della donna. Non si escluderebbe l’ipotesi che volesse disfarsene, forse con l’aiuto di un complice, proprio dopo averlo disposto all’interno del sacco in cui sarebbe stato poi trovato dai carabinieri.