ALFREDO COSPITO INTERROMPE LO SCIOPERO DELLA FAME DOPO LA SENTENZA DELLA CONSULTA
Alfredo Cospito ha deciso di sospendere lo sciopero della fame contro il 41bis dopo quasi 6 mesi dall’inizio del digiuno di cibi solidi, iniziato nel carcere in Sardegna e continuato poi da febbraio con il trasferimento al carcere di Milano Opera: la decisione è stata comunicata dallo stesso terrorista anarchico insurrezionalista – al regime del 41bis dal maggio 2022 per decisione del Governo Draghi – ai vertici del Dap, del carcere di Opera e del Tribunale di Sorveglianza di Milano (tramite un modello prestampato a disposizione dei detenuti).
Al momento Cospito resta ricoverato nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano, per monitorare le sue condizioni di salute divenute più serie negli ultimi mesi per il proseguire dello sciopero parziale della fame in protesta contro il regime del 41bis: l’annuncio però arriva dopo giorni in cui lo stesso Cospito aveva ripreso a ricevere cibi gradualmente più solidi (sempre sotto stretto monitoraggio) oltre a nutrimenti energetici ben più completi di quanto concedesse il terrorista detenuto nei primi mesi del digiuno. Ha ripreso a mangiare integratori, acqua con zucchero e sale ma anche bustine di parmigiano e pastina col brodo: ora chiede di poter mangiare cibi più solidi ma il personale medico – così come il suo consulente della difesa – consigliano una ripresa dell’alimentazione graduale per non creare scompensi con il fisico provato dallo sciopero. L’anarchico, raccontano fonti ospedaliere all’ANSA, dopo questi quasi 6 mesi di protesta era dimagrito quasi 50 kg, col rischio di seri problemi cardiaci e neurologici.
GOVERNO INTERVIENE SULA SENTENZA COSPITO: “DECISIONE CONSULTA NON INDICE SU 41BIS”
Al momento dunque Alfredo Cospito rimane ricoverato al San Paolo in attesa della graduale ripresa delle sue condizioni con l’interruzione dello sciopero della fame: quando le sue condizioni fisiche miglioreranno, sarà trasferito nuovamente nel carcere di Opera. La decisione di Cospito arriva all’indomani della decisione della Corte Costituzionale che ha di fatto cadere la norma che vincolava la Corte d’Assise d’appello di Torino a infliggergli necessariamente l’ergastolo per l’attentato alla Scuola degli allievi dei carabinieri di Fossano.
La decisione del terrorista anarchico, presentata al Tribunale, non ha sottoscritto alcuna motivazione annessa e sarà con ogni probabilità il suo avvocato a spiegare nelle prossime ore i motivi di tale sospensione della protesta. Con ogni probabilità la difesa di Cospito ritiene un passo avanti nella lotta contro il “sistema” dello Stato la sentenza giunta ieri dalla Consulta, tanto da sospendere uno sciopero parziale della fame che ha portato nelle scorse settimane proteste e vandalismi in ogni parte d’Italia. Secondo la Corte «il carattere fisso della pena dell’ergastolo esige che il giudice possa operare l’ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti previsto dai primi tre commi dello stesso articolo 69. Conseguentemente, il giudice dovrà valutare, caso per caso, se applicare la pena dell’ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva». In attesa di capire se i due fatti sono strettamente correlati, ci ha pensato il Governo a ribadire che la decisione della Consulta non produrrà modifiche circa il regime 41bis, appena confermato da sentenze della magistratura e della Cassazione: «Ancora una volta la sinistra sul caso Cospito tenta di intorbidire le acque dopo la sentenza della Consulta. La possibilità del riconoscimento delle attenuanti incide sulla pena finale e non certamente sul regime carcerario del 41 bis», lo ha detto in una nota il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove (Fratelli d’Italia). «Il regime del 41 bis rimane non solo per volontà politica, ma per conformi sentenze della magistratura italiana che hanno sempre precisato la pericolosità sociale di Cospito», ha concluso il sottosegretario del Ministro Nordio.