Alfredo Cospito, che si trova da sabato scorso nel carcere milanese di Opera nel reparto di medicina penitenziaria del San Paolo a causa delle sue condizioni di salute compromesse da uno sciopero della fame, ha ricevuto ieri mattina la visita di un medico legale della Procura di Torino. Lo specialista, come riportato da La Stampa, ha stabilito che il suo stato non è incompatibile con un rientro in carcere. I parametri vitali, infatti, sono in ripresa.



L’anarchico sottosto al regine del 41 bis non tornerebbe immediatamente in cella, bensì verrebbe trasferito nel padiglione Sai, ovvero del “Servizio assistenza intensificata”, dove ha trascorso diverse settimane da quando ha iniziato a rifiutare i viveri, arrivando a perdere poco più di 40 kg. Il suo sciopero va avanti da oltre 100 giorni, ma di recente il detenuto ha ricominciato ad assumere integratori e a mangiare uno yogurt al giorno. Un segnale del fatto che non intende lasciarsi andare del tutto.



“Cospito può tornare in carcere”, l’opinione del medico coincide con quella di Nordio

Il parere del medico della Procura di Torino, che ha stabilito che Alfredo Cospito potrebbe presto tornare in carcere, coincide anche con quello dei sanitari milanesi che lo hanno attualmente in cura. È della stessa idea, inoltre, anche Carlo Nordio, Ministro della Giustizia del Governo di Giorgia Meloni, che ha espresso in diverse occasioni la propria contrarietà alla revoca del 41 bis nei confronti dell’anarchico.

“Il regime a cui è sottoposto Alfredo Cospito poggia su due procedimenti: uno è di esclusiva competenza giurisdizionale e pende attualmente presso la Corte di Cassazione, salvo un rinvio alla Corte Costituzionale; l’altro poggia su una richiesta di revoca del 41 bis avanzato dal difensore del detenuto direttamente al ministero. Per quanto riguarda questa seconda richiesta i presupposti per la revoca sono quelli della sopravvenienza di fatti nuovi. Quest’ultima è stata esclusa radicalmente dalla stessa Direzione nazionale antimafia”, ha commentato il Ministro nel corso del question time al Senato.