Il plico spedito al ministero della Giustizia, e finito nella disponibilità del deputato di FdI Giovanni Donzelli, conteneva la relazione del capo del Gruppo operativo mobile (Gom) con pensieri e parole di Alfredo Cospito, anarco-insurrezionalista che da oltre tre mesi è in sciopero della fame per chiedere l’abolizione del 41 bis. «Gli uomini della sinistra stanno strumentalizzando la mia protesta, trasformandola in una macchietta», racconta Cospito. Si tratta di due pagine scritte dal generale Mauro D’Amico il 30 gennaio scorso che offrono molti spunti di interesse.



«Nel corso della permanenza presso la casa circondariale di Sassari Cospito ha tenuto una condotta aderente alle norme penitenziarie, non si registrano infrazioni disciplinari a suo carico», esordisce D’Amico. Il generale spiega che è nel gruppo di socialità con i detenuti Pino Cammarata (mafia), Pietro Rampolla (mafia) e Vincenzo Tolomelli (camorra). «Dal 20 ottobre ha intrapreso uno sciopero della fame e della terapia che il detenuto ha definito “un digiuno ad oltranza per l’abolizione delle limitazioni previste sia dall’articolo 41 bis sia dall’ergastolo ostativo”».



“PROTESTA STRUMENTALIZZATA DA SINISTRA”

Il generale Mauro D’Amico ha annotato nella relazione che diversi detenuti al 41 bis dell’area campana hanno espresso la volontà di sostenere Alfredo Cospito nella sua battaglia, «comprendendo astutamente che questa potrebbe rappresentare un’occasione per minare il regime differenziato». Nella relazione trasmessa al capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), girata al ministero della Giustizia, è scritto che «con il giusto megafono mediatico la sua vicenda ha generato una mobilitazione che appare in continua crescita». Il generale precisa che lo stesso Cospito «se ne è reso conto», infatti «durante una visita medica ha affermato che la sua protesta sta venendo strumentalizzata ed è stata trasformata in una “macchietta” dagli “uomini della sinistra” che non conoscono la realtà del carcere che starebbero strumentalizzando la sua figura». D’Amico, andato in pensione di recente, ha riportato anche un altro passaggio delle dichiarazioni di Alfredo Cospito, ascoltate e registrate prima che le condizioni di salute di Cospito peggiorassero, spingendo il Dap a trasferirlo nel carcere milanese di Opera. Infatti, nel colloquio del 16 gennaio 2023 l’anarchico «ha definito il suo sciopero della fame “il più falso della storia” e ha precisato di assumere una grande quantità di integratori e di stare fisicamente molto meglio, tanto da aver notato un grande miglioramento dell’asma cronica che lo affigge». Infine, il capo del Gom ha descritto Cospito come un soggetto «carismatico, astuto e opportunista».

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