Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ha commentato la situazione pandemica in essere nel nostro Paese. L’ha fatto attraverso le colonne del quotidiano “Il Tempo” (edizione di domenica 10 luglio 2022, ndr), sottolineando che l’obiettivo del Governo è quello di non tornare indietro, partendo dalla consapevolezza che il contagio zero non è realizzabile e che l’unica soluzione praticabile è la convivenza con il virus. Al momento, dunque, sul tavolo dell’esecutivo Draghi non c’è nessuna misura restrittiva all’esame.
Tuttavia, Omicron 5 sta facendo salire il numero di casi positivi: “Con la diffusione di una nuova variante altamente contagiosa, ma fortunatamente meno aggressiva, e l’allentamento di tutte le misure restrittive era prevedibile un aumento dei contagi – ha commentato Costa –. Ciò che dobbiamo osservare quotidianamente è il numero dei nuovi ingressi in terapia intensiva e nei reparti ordinari, che seppur in aumento, rimane ampiamente sotto controllo. Io credo, piuttosto, che il lockdown vero si rischierà se non iniziamo una seria riflessione sull’eliminazione dell’isolamento dei positivi asintomatici”.
ANDREA COSTA: “BASTA CON LA DAD, A SCUOLA SI VA IN PRESENZA”
A proposito di questo tema, ancora su “Il Tempo” Andrea Costa ha spiegato che, in un’ottica di ritorno alla normalità e di convivenza con il virus “non possiamo non iniziare un percorso nel quale sia possibile eliminare l’isolamento dei positivi senza sintomi, che dovrebbero poter uscire e potrebbero andare anche al lavoro, continuando a mantenere le consuete misure di sicurezza del caso. Questo dovrà essere un passaggio necessario per evitare di finire in un lockdown di fatto”.
Il tutto, senza dimenticare l’importanza della campagna vaccinale legata alla quarta dose e non arretrando sulla questione scuola in presenza: “Basta Dad. Non possiamo continuare a compromettere la formazione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze. Dobbiamo sostenere le Regioni, sfruttando le settimane di chiusura estiva degli istituti, nell’intervenire sui sistemi di aerazione nelle aule”, ha chiarito Costa. E lo smart working? “Per la categoria dei lavoratori fragili il lavoro agile è uno strumento importante e utile, che può garantire maggior tutela”.