Discoteche verso la riapertura, ma con un protocollo diverso. Lo anticipa Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ai microfoni di Omnibus su La7: «C’è bisogno di arrivare alla condivisione di un protocollo per la riapertura delle discoteche. Dobbiamo trovare una soluzione. Non si può evitare l’assembramento, quindi non si può ripercorso ciò che era previsto l’anno scorso. Bisognerà individuare un protocollo per monitorare gli accessi». Il green pass per Costa «potrebbe essere una soluzione, così come tamponi». Ma questi ultimi devono essere gratuiti secondo Costa fino a quando tutti gli italiani non avranno avuto la possibilità di vaccinarsi. Ciò per una questione di equità. Invece ha escluso la vaccinazione in vacanza, cioè nei luoghi di villeggiatura, perché questa proposta «presenta criticità dal punto di vista organizzativo e logistico».



Il sottosegretario Andrea Costa ha ricordato la possibilità del posticipo del richiamo dà la possibilità di programmare le vacanze, ma si sta ragionando comunque, almeno in alcune regioni.

“VACCINAZIONI A SCUOLA? UN’OPPORTUNITÀ”

«C’è massima disponibilità di fronte ad ogni proposta che crea le condizioni per favorire la vaccinazione, ma questa presenta delle criticità, anche perché serve un accordo tra le regioni per le compensazioni delle dosi. Serve una condivisione dei dati e non è facile, visto che vengono usate piattaforme diverse. Se le regioni arrivano ad un accordo condiviso però ben venga». Il sottosegretario Andrea Costa si è mostrato, invece, più favorevole all’ipotesi delle vaccinazioni a scuola. «Dobbiamo lavorare ora per non farci trovare impreparati a settembre. Questo vale anche per eventuali richiami. C’è una struttura di hub vaccinali e una platea di vaccinatori, così come dosi importanti, quindi siamo pronti per affrontare la nuova fase. Io ho fatto una proposta, quella di vaccinare i ragazzi a scuola».



Per Costa è un’opportunità e non è neppure una novità: «Ricordo che già accadeva e funzionava molto bene qualche decennio fa». Si attende il via libera dell’Ema per coinvolgere anche i ragazzi. «Sull’obbligatorietà non siamo in grado di fare una riflessione chiara perché non abbiamo dati certi sui cittadini che non vogliono vaccinarsi». L’auspicio del governo è che non sia necessario.

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