Il sottosegretario alla salute, Andrea Costa, ha fatto alcune precisazioni in merito all’obbligo del green pass per i lavoratori, a cominciare dal sottolineare il fatto che lo stesso vale anche per lo smartworking, ovvero, per coloro che lavorano da casa senza recarsi in ufficio o in ditta: “L’obbligo del green pass per i lavoratori in smartworking – le parole dell’esponente del governo parlando con i microfoni del programma ‘Radio Anch’io’ su Rai Radio 1 – c’è nella misura in cui la norma primaria prevede l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50, è chiaro quindi che l’obbligo è esteso a tutta questa categoria e a questa fascia d’età. E’ quindi confermato anche per chi lavora da casa”.



Per fare in modo che questa norma non venga disattesa, Andrea Costa non esclude dei controlli: “I controlli sono un’operazione più complicata rispetto alle verifiche sui luoghi di lavoro ma non escludo che ci possano essere”. Quindi ha aggiunto: “Ad oggi a chi non si vaccina sono precluse anche altre attività, come i trasporti, i ristoranti o i cinema. Quindi c’è anche un altro modo per controllare chi non è vaccinato”.



COSTA E IL GREEN PASS: “FORSE VIA DALL’1 APRILE”

Andrea Costa ha parlato anche della possibilità che il green pass venga meno a partire dal primo aprile, il giorno dopo la scadenza dello stato di emergenza, datata 31 marzo. “Fortunatamente i dati della pandemia ci dicono che siamo in una fase positiva – ha spiegato il sottosegretario alla salute – ma il virus c’è ancora e dobbiamo fare un ultimo sforzo per portare il Paese fuori da questa situazione e l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 va in questa direzione”.

Ecco perchè dopo il 31 marzo il passaporto vaccinale potrebbe essere abolito: “credo che sia uno scenario possibile, dobbiamo completate la somministrazione delle terze dosi ma con questo ritmo per marzo potremmo aver finito e così si potrà aprire uno scenario con meno misure restrittive”.