Con la campagna vaccinale non ancora giunta a conclusione per quanto riguarda prime dosi e richiami, si apre già il dibattito sull’eventualità della somministrazione di una terza dose. Ad aprire ufficialmente a questa ipotesi in Italia è Andrea Costa, sottosegretario alla Salute. Ieri durante la conferenza stampa alla Camera ha chiarito che «è molto probabile che ci sia una terza dose, a 12 mesi dalla seconda dose. Queste sono le indicazioni che abbiamo oggi». Anche l’Unione europea si sta muovendo in tal senso. «Siamo molto consapevoli che servirà un rafforzamento del vaccino ed è il motivo per cui ci stiamo preparando, ad esempio concludendo un terzo accordo con Biontech/Pfizer, che prenota per la Ue 1,8 miliardi di dosi», ha affermato un portavoce della Commissione Ue rispondendo a Bruxelles a chi gli chiedeva se ci si stesse preparando per una eventuale terza dose.



Dunque, si stanno rafforzando riserve «se occorrerà fare una terza dose, oppure per combattere le varianti, o se servirà vaccinare altri gruppi come ragazzi e bambini». Per farsi trovare pronta, la Commissione Ue ha firmato il contratto con Pfizer e opzionato 150 milioni di dosi di Moderna. Ma «tutte le decisioni saranno prese in base alle evidenze scientifiche».



DALLA TERZA DOSE ALLA QUARTA ONDATA

Andrea Costa ha poi affrontato nuovamente l’argomento nel corso dell’intervista a RTL 102.5 “Non Stop News”. «La politica aspetta le indicazioni della comunità scientifica ed è presumibile che si arriverà alla terza dose, si tratta di capire quale sarà la scadenza per farla e qualora ci fosse questa necessità, cominceremo con le fasce più deboli, gli anziani, i fragili: la struttura è pronta per affrontare anche la terza dose», ha dichiarato il sottosegretario alla Salute. A tal proposito, ha anche parlato dell’ipotesi di una quarta ondata. «Dobbiamo affrontare i prossimi giorni e settimane con prudenza e senso di responsabilità sì, ma paura no. I dati ci dicono che i vaccini reggono nei confronti anche della variante Delta, dobbiamo essere consapevoli che aggi abbiamo lo strumento del vaccino e dobbiamo continuare con la campagna vaccinale». A tal proposito, quella di oggi sarà una giornata importante: «Arriveremo al 60% di immunizzati, non dobbiamo confondere i contagi con gli ospedalizzati e non dobbiamo trasmettere messaggi di paura».



COSTA SU SCUOLE, TRASPORTI E DISCOTECHE

A proposito di vaccini, Andrea Costa ha spiegato che per i giovani è cominciata da poco. «Ma ad oggi il 30% dei ragazzi dai 12 ai 19 anni ha già ricevuto la prima dose». Per il sottosegretario alla Salute bisogna portare i vaccini nelle scuole. «Dobbiamo ovviamente partire dalla vaccinazione del personale scolastico, ci sono circa 200mila concittadini che non si sono ancora vaccinati, aspettiamo dalle regioni i dati precisi». Ma se il problema dovesse persistere, allora bisogna «prevedere l’obbligo vaccinale per questa categoria», ha chiarito a RTL 102.5 “Non Stop News”. L’idea è di prevedere punti di vaccinazione: «Lo si potrebbe fare dal 30 agosto al 15 settembre, questa è la nostra proposta». Invece sul tema dei trasporti e del rientro a scuola in sicurezza: «C’è un tavolo aperto con le regioni, la prossima settimana verranno fatte delle scelte, dobbiamo prevedere degli investimenti e potenziare il servizio di trasporti scolastico per garantire l’accesso in sicurezza ai nostri ragazzi». Infine, ha auspicato che il mondo delle discoteche abbia una risposta sulle riaperture, perché si tratta di 3mila attività circa con 100mila addetti e con un fatturato di 2 miliardi.