Dibattito a dir poco acceso ieri a Quarta Repubblica tra Luisella Costamagna e Giorgia Meloni. Partendo da uno spunto del ministro Lamorgese – «Non si può essere indifferenti, l’odio è un’emergenza» – la Meloni ha risposto così a chi sostiene che l’odio deriva dai toni utilizzati dalla Destra: «Sto ancora aspettando che qualcuno mi spieghi quale sia una mia frase che comporta o richiama odio, che istiga odio. Io posso raccontare quali e quanti sono i comportamenti che istigano odio da Sinistra, sono stati i nostri militanti ad essere aggrediti dai centri sociali durante la campagna elettorale in Emilia-Romagna». La leader di Fratelli d’Italia ha poi evidenziato: «Io vengo quotidianamente insultata e minacciata di morte, per me penso che abbiano anche inventato degli insulti». Poi ecco il caos con Luisella Costamagna…



COSTAMAGNA VS MELONI A QUARTA REPUBBLICA

«Affondiamo la nave non mi sembra una frase di tolleranza, non è di odio?», ha chiesto Luisella Costamagna a Giorgia Meloni, facendo riferimento alle sue parole sul caso Sea Watch. Netta la posizione dell’ex ministro. «La nave è una persona, cosa sta dicendo? Lei è una giornalista e deve leggere le cose, mi deve fare la cortesia: queste sono cretinate che mi aspetto da chi non legge Lei è una giornalista e le cose le deve sapere: io ho chiarito che bisognava far scendere le persone dalla nave e continuo a ritenere che se c’è qualcuno che viola in maniera sistematica i nostri confini a un certo punto gli devi sequestrare e affondare le navi. Non è un concetto difficile da capire, se lei pensa qualcosa del genere ha un problema: sono stufa della mistificazione». Infine, la Costamagna ha tenuto il punto: «Lei ha scritto nero su bianco “affondiamo la Sea Watch”». Insomma, clima di altissima tensione…

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