Costantino della Gherardesca è pronto per l’ottava edizione di Pechino Express 2020 in partenza martedì 11 febbraio 2020 in prima serata su Raidue. Un’edizione che il conduttore ha raccontato così durante un’intervista rilasciata a Libero: “quest’anno è più che mai all’insegna dell’intrattenimento, del divertimento perchè stiamo vivendo un’era mediatica piena di polemica, molto cupa e a volte negativa” . L’ottava edizione si preannuncia come una sorta di “ritorno al passato” con le coppie di concorrenti chiamate a cercarsi un posto dove dormire. “Sarà molto difficile fisicamente e psicologicamente” – ha dichiarato il conduttore a Libero anticipando – “attraverseranno montagne russe di emozioni. Tutti vogliono arrivare in finale, cioè in Corea, un paese avveniristico”. Una cosa è certa: la gente ama vedere i vip in condizioni di grande difficoltà e sofferenza. E’ lo stesso Costantino  a pensarla così: “il pubblico vuole quella dimensione feroce di gara e mi vuole vedere più cattivo”, anche se ci tiene a precisare “sempre una cattiveria ironica”.



Costantino della Gherardesca: “abbiamo girato in Cina prima del CoronaVirus”

Un ruolo che calza a pennello a Costantino della Gherardesca che non nasconde di sentirsi un pò come Crudelia De Mon, ma con dei limiti ben precisi. Parlando delle precedenti edizioni e delle prove che i concorrenti hanno dovuto affrontare, Costantino ricorda: “qualche edizione fa ho mangiato un pipistrello per far vedere che nell’isola di Java c’è questa usanza come cura contro l’asma; dopo quella volta mi sono rifiutato di dormire in qualsiasi alloggio in cui possono esserci pipistrelli”. L’edizione 2020 però si preannuncia davvero imperdibile rispetto alle precedenti visto che saranno mostrati luoghi mai visti prima: “luoghi televisivamente inauditi, zone che mi erano assolutamente sconosciute. In queste zone della Cina non ero mai stato”. Parlando di Cina è impossibile non menzionare il CoronaVirus che tanto sta facendo preoccupare la Cina e il resto del mondo, anche se Costantino precisa: “lo abbiamo registrato prima in zone in cui il virus non c’è nemmeno ora. Sono dispiaciuto dell’allarmismo dei media, la tv dell’allarmismo è l’opposto della televisione che amo fare, quella della spensieratezza”.

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