VERSO IL MEETING DI RIMINI 2023: LA CENTRALITÀ DELL’AMICIZIA, SECONDO COSTANTINO ESPOSITO

“L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”: il titolo del Meeting Rimini 2023 (dal 20 al 25 agosto) dice già tanto di quanto una frase pronunciata anni fa dal Servo di Dio Don Luigi Giussani – nel saggio “Il cammino al vero è un’esperienza” – abbia una completa attualità tanto nella vita quotidiana quanto nella Chiesa. Secondo il filosofo Costantino Esposito quella amicizia raccontata da Don Giussani traduce una possibilità di un’umanità “nuova”: «la vera amicizia nasce sempre dalla differenza», racconta il professore e pensatore all’Avvenire in vista del prossimo Meeting, dove si confronterà col francese Vincent Carraud, storico della filosofia alla Sorbona.



L’incontro avrà come titolo “Guardare la realtà, accogliere il senso” e si occuperò della ricerca filosofica sul senso del mondo e del nostro Io a partire però dalla familiarità di un’amicizia: «La fraternità non è omologazione, non è un mettersi assieme in nome di una comune identità. Al contrario, è la scoperta della propria identità nell’incontro con un altro, che ci riconduce al senso stesso della nostra esistenza. Perché non si può essere veri amici degli altri senza esserlo innanzitutto verso se stessi», racconta ancora Costantino Esposito, studioso di storia della metafisica e del nichilismo. La scoperta dell’amicizia è qualcosa che ognuno di noi può sperimentare nel corso della propria esistanza: l’amicizia può essere la dolcezza di una compagnia «in cui la vita possa trovare un appoggio, una condivisione, un conforto. Ma prima ancora di un farmaco contro la solitudine, prima ancora di tradursi in impegno a entrare in relazione con gli altri, può rappresentare una scoperta inedita. Che non siamo soli al mondo, e per il fatto stesso di essere nati siamo dono a noi stessi».



IL FILOSOFO ESPOSITO: “LA CHIESA CHIAMA ALL’AMICIZIA NON IDENTITARIA”

È ancora Costantino Esposito a citare Don Luigi Giussani quando il geniale educatore e fondatore di Comunione e Liberazione sottolineava come «l’esistenza è un dialogo profondo, la solitudine è abolita alle radici stesse di ogni momento della vita. Esistere è essere amati, definitivamente». Si è veri amici non quando si socializza, o quantomeno non per forza: per Tommaso d’Aquino o per Montaigne l’amico vero è amato «semplicemente per se stesso»: ed è proprio questa gratuita alterità «a farci essere veramente noi stessi. È dentro la routine quotidiana dei rapporti di interesse e di potere, non fuori o al di là di essi, che nasce in noi l’esigenza insopprimibile di un senso umano nei nostri rapporti con il mondo e con gli altri come promessa di felicità», rileva ancora il filosofo ospite al Meeting di Rimini.



Da Aristotele a Papa Francesco con l’enciclica “Fratelli Tutti” il concetto di amicizia nell’incontro cristiano è tutt’altro che una formula “identitaria”: «Posso collaborare con te, e costruire insieme una casa comune, perché sono originariamente con te, e reciprocamente tu con me. Se l’inclusione e la solidarietà sociale vengono intese invece come obiettivi da produrre politicamente nascono già falliti». L’amicizia non è solo “comunanza dell’identico”, racconta Esposito criticando il settarismo che alle volte eccede nel secolarismo moderno: «piuttosto che smantellare l’amicizia sociale nata dalla fraternità, ci induce a chiederci se sia adeguato intendere la fraternità come comunanza dell’identico o non proprio come accoglienza dell’altro in quanto altro. Ed è molto interessante che il senso non “identitario” ma “alternativo” di amicizia sociale sia oggi richiamato da un soggetto la cui identità è così forte, come la Chiesa». La “sposa di Cristo” per vocazione ha la sua identità che consiste proprio nel riconoscimento di un irriducibile “Altro”: in vista del Meeting, conclude Esposito all’Avvenire, l’amicizia è una sfida al senso di comunità richiamato spesso dal Presidente Mattarella, un confrontarsi di continuo «su come quest’amicizia inesauribile rimandi, operativamente, all’idea di un bene che abbiamo in comune, e che interroga tutti gli àmbiti della vita e dell’agire politico».