Costantino Vitagliano sbotta contro l’orrenda fake news: “Io morto? Mi tocco e ci rido su”
Costantino Vitagliano da alcuni anni convive con una malattia autoimmune rara. Non ha mai specificato bene di quale malattia si tratta ma ha rivelato di aver rischiato la vita e che solo dopo il ricovero e tanti accertamenti i medici sono riusciti a trovare la terapia adatta. Tuttavia, come spesso purtroppo accade, sul web sono iniziate a circolare dell’orrende fake news. “Costantino Vitagliano è morto” si legge su alcuni post mentre alcuni ‘articoli’ con titoli sensazionalistici inducono a ritenere che sia scomparso.
Ed è per questo motivo che nelle scorse ore Costantino Vitagliano è sbottato contro la fake news della sua morte: “Io cosa devo fare? Non ci posso far niente, ho parlato anche con il mio avvocato. Segnalatele voi tutte queste pagine, perché siete veramente tanti che oltre a preoccuparvi mi scrivete che è tornata sui social la notizia che sarei defunto. Me lo tocco. Ci rido sopra.” L’ex tronista di Uomini e Donne, dunque, è stato costretto a intervenire per smentire la falsa notizia e subito dopo ha rivelato come sta adesso davvero e come procede la terapia.
Costantino Vitagliano come sta adesso davvero e come procede la terapia: “Giornata di iniezione”
Dopo essersi sfogato, Costantino Vitagliano ha rivelato come sta adesso e come procede la terapia, ringraziando tutti per i messaggi di affetto e vicinanza nonostante non manchi gente meschina che ha fatto circolare la voce infondata della sua morte: “Grazie a tutte le persone che mi scrivono. Oggi è giornata di iniezione, ora mi accingo a farla”. E subito dopo sulla sua malattia ha aggiunto: “Vado avanti con la cura, andiamo avanti. Siamo a Milano Marittima, poco sole. Comunque le belle persone esistono, ma esistono anche gli str***i e le str***e. Purtroppo esistono”. “Ho una massa che mette in pericolo l’aorta quotidianamente e mi costringe a prendere farmaci”: aveva rivelato Costantino Vitagliano, a Verissimo di recente. Costantino sembra essere stato colpito dalla vasculite, un’infiammazione vascolare diffusa all’aorta, che lo ha costretto all’impianto di uno stent (un piccolo tubicino in rete metallica usato per riparare le arterie ostruite o indebolite).