Costanza Mignanelli, responsabile marketing e comunicazione in una importante azienda di Ancona, ha raccontato l’incubo vissuto a causa dell’anoressia in un libro dal titolo “Il Coraggio di Piacersi”. Ospite a Uno Mattina, la trentaquattrenne ha rivelato che tutto è cominciato quando era molto piccola. “La malattia è arrivata nel passaggio da bambina a donna, quando il mio corpo si stava trasformando e io non lo accettavo. Le ragazze che smettono di mangiare si rifiutano di crescere”.



I suoi diari erano pieni di messaggi contro il suo corpo. “Io scrivevo su tutte le mie foto, accanto al mio viso, parole come ‘schifo’ e ‘bleah’. Non mi piacevo. Era un modo per inviare dei segnali, per fare capire a chi mi stava intorno che stavo male. I genitori dovrebbero rendersi conto che c’è qualcosa che non va quando i figli cambiano i loro comportamenti, quando si chiudono in se stessi e non parlano. Io ad esempio ero diventata dark, avevo cambiato il mio modo di vestirmi e il mio colore dei capelli. È importante osservare i campanelli d’allarme”.



Costanza Mignanelli e l’anoressia: “Il mio corpo mi faceva schifo”. Il racconto

La famiglia di Costanza Mignanelli ha cercato di aiutarla nella battaglia contro l’anoressia, ma non è stato semplice. “Mia madre aveva colto che c’era un problema, ma a quel punto la malattia era già iniziata. Mi portò in ospedale e mi affidarono a una psichiatra, ma io rifiutai di farmi curare. Il percorso in questi casi deve essere graduale, sarebbe meglio prima parlare con uno psicologo e successivamente approcciarsi a una terapia”. Andando a vivere da sola, la situazione è peggiorata. “Quando hai un problema, finché sei sotto il controllo della famiglia, non ti lasci completamente andare. Il tracollo per me è arrivato quando sono andata in Erasmus”.



“Il problema è dentro di te, devi risolverlo interiormente. Io ero perennemente a dieta perché non accettavo il mio corpo. Il peso massimo è stato 71 kg, il minimo 45 kg. Mi pesavo più volte al giorno. Alternavo il digiuno al mangiare solo verdure. Avevo abolito determinati nutrienti. Le mie amiche e i miei amici si sono allontanati. Non sai mai come approcciare con una persona malata. È stato difficile”, ha ricordato ancora. Alla fine, però, è riuscita a guarire. “A chi soffre di anoressia dico di farsi curare perché fuori c’è qualcosa di unico. La vita è bellissima”.