La Costituzione in Italia è stata sospesa a causa del Coronavirus? E una pandemia, per quanto sia una situazione certamente grave ed eccezionale, legittima questa eventuale sospensione della Costituzione? L’argomento è certamente delicatissimo e le posizioni in merito sono le più diverse.
Ad esempio Paolo Mieli, una delle firme di maggior prestigio del Corriere della Sera, ieri nel corso della puntata di DiMartedì su La 7, rispondendo a Matteo Renzi che lamentava la presunta violazione dei principi costituzionali da parte di questo governo (di cui la sua Italia Viva fa parte), ha affermato: “Diciamoci la verità, in una situazione come questa è ovvio che la Costituzione, sia detto o non detto, sia sospesa”. Può davvero essere “ovvio” che la Costituzione venga sospesa? Le parole di Paolo Mieli di conseguenza hanno provocato un dibattito molto ampio, anche sui social network: è normale sospendere i diritti costituzionali?
La domanda è stata alimentata anche dalle forze di opposizione che, da qualche giorno, si stanno battendo proprio su questa linea. Da Matteo Salvini a Giorgia Meloni, sono in tanti a sostenere che le libertà riconosciute dalla Costituzione siano state interrotte in questa fase senza dubbio assai delicata. Come abbiamo accennato, sulla stessa lunghezza d’onda si colloca anche un partito di maggioranza come Italia Viva, che da tempo manifesta disagio per la situazione.
COSTITUZIONE SOSPESA? LA RISPOSTA DI MARTA CARTABIA
Ecco allora l’autorevole parere in merito di Marta Cartabia, la presidente della Corte Costituzionale ed in quanto tale voce istituzionale più significativa sui temi che riguardano la nostra Costituzione e la sua eventuale “sospensione” attuale: nella sua relazione annuale sulla giurisprudenza costituzionale, Cartabia ha dato una risposta articolata nel merito dell’attuale situazione.
Si può davvero parlare in questa fase di Costituzione sospesa? Secondo la presidente Cartabia, è la stessa carta fondamentale della nostra Repubblica a prevedere delle limitazioni a diritti e libertà: la Costituzione “non è insensibile al variare delle contingenze, all’eventualità che dirompano situazioni di emergenza, di crisi, o di straordinaria necessità e urgenza, come recita l’articolo 77 della Costituzione in materia di decreti-legge”, dunque in essa sono indicate le ragioni che possono giustificare limitazioni dei diritti e gli strumenti con cui queste limitazioni possono essere imposte.
Queste limitazioni devono però naturalmente rispondere a principi di necessità, provvisorietà, bilanciamento e ragionevolezza. Più sono gravi le restrizioni delle libertà costituzionali, ha ribadito Marta Cartabia anche al Corriere della Sera, più devono essere circoscritte nel tempo. La Carta infatti “non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali”.