Lo stop ai cantieri si sta materializzando in tutta Italia, complici gli aumenti vertiginosi dei prezzi delle materie prime, ma anche dei carburanti, dell’energia elettrica e del gas, con la conseguente chiusura degli impianti di produzione, mandati al tappeto dal caro bollette. Come evidenzia il portale “Ripartelitalia.it”, “le imprese edili dalla Sicilia, alla Calabria, dalla Toscana al Molise, passando per il Lazio, sono costrette a sospendere tutto e a porre il personale in cassa integrazione per difficoltà di approvvigionamento dei materiali ed è a rischio la sopravvivenza dell’intero comparto”.



Vanno lette in quest’ottica le dichiarazioni di Santo Cutrone, presidente di ANCE Sicilia: “Cominceranno le imprese del settore dei lavori stradali, a causa dell’aumento del 600% del costo dell’asfalto, che non rende più sostenibile l’esecuzione di interventi ai prezzi fissati all’atto dell’aggiudicazione dell’appalto. Seguiranno le imprese impegnate nei cantieri del Superbonus 110% e del Bonus facciate e, quindi, quelle interessate dalle infrastrutture strategiche e dagli appalti finanziati dal Pnrr. È persino a rischio la possibilità di completare le opere del Pnrr entro le scadenze concordate con l’Ue”. Come uscire indenni da questa buriana apparentemente inarrestabile? “Non ci bastano le misure varate finora in modo surrettizio e figurativo. È necessaria una proroga dei termini del Superbonus 110%: in queste condizioni di difficoltà, sarà impossibile completare entro il prossimo mese di giugno il 30% dei lavori nel caso di villette ed edifici unifamiliari”.



STOP AI CANTIERI: SITUAZIONE FUORI CONTROLLO IN TUTTA ITALIA

Lo stop ai cantieri paventato dal presidente di ANCE Sicilia sulle colonne di “Ripartelitalia.it” è stato ipotizzato anche dal suo omologo calabrese Giovan Battista Perciaccante: “I costi sono alle stelle, le produzioni rallentate e i materiali per lo più irreperibili. I cantieri sono a rischio chiusura e la situazione per le opere in corso è nei fatti fuori controllo. Siamo consapevoli della gravità del momento e delle difficoltà che il Governo sta gestendo anche sul piano internazionale per porre fine quanto prima al conflitto ucraino, ma il grido di allarme dei nostri territori non si può più ignorare e merita risposte concrete e immediate”.



Stefano Frangerini, presidente di ANCE Toscana, sottolinea che “occorrono subito misure per calmierare i prezzi e compensare i maggiori costi sostenuti dalle imprese, altrimenti i cantieri del Pnrr anche per carenza di materie di prime si fermeranno tutti”, mentre parla diimminente blocco delle attività il numero uno dell’Acem-ANCE Molise, Corrado Di Niro. Il leader di ANCE Roma, Nicolò Rebecchini, asserisce che “siamo nella tempesta perfetta. A queste condizioni nessuno sarà in grado di svolgere il proprio ruolo, in particolare le imprese”. Infine, il vicepresidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili, Edoardo Bianchi, in audizione alla Camera sul DL Bollette ha spiegato: “Nessuna impresa, grande, media o piccola può reggere un impatto così rapido e devastante. La situazione è ormai fuori controllo. Servono subito misure efficaci e immediate. I cantieri stanno chiudendo e il Pnrr rischia di fallire”.