Lenticchie e cotechino stanno per prendere posto sulle tavole degli italiani per quella che si potrebbe considerare una delle usanze più antiche della nostra tradizione. Da dove abbia avuto origine questa abitudine non è del tutto chiaro ma, nei secoli, le lenticchie hanno sempre avuto una connotazione positiva. Vi abbiamo già raccontato che in epoca romana questo alimento era generalmente donato nei primi giorni del nuovo anno ai parenti o alle persone care; il dono, in particolare, doveva essere racchiuso in un sacchetto, che veniva appeso alla cintura e portato con sé come oggetto di buon augurio. Secondo alcune fonti, i motivi per cui le lenticchie siano oggi associate alla fortuna – e in particolare a un ritorno economico – sono da attribuire soprattutto alla loro forma: disposte in un sacchetto da crude, o cotte assieme allo zampone, danno l’idea di una piccola cascata di monete. Secondo altre fonti, però, l’origine di questa usanza sarebbe da ricercare soprattutto nel loro potere nutritivo: le lenticchie, in epoche povere di proteine animali, erano in grado di dare sostentamento e sfamare chi non poteva permettersi cibi costosi. (Agg. di Fabiola Iuliano)



LENTICCHIE E COTECHINO: LA TRADIZIONE DEGLI ANTICHI ROMANI

Cotechino e lenticchie sarà il piatto che finirà sulle tavole di milioni di italiani fra pochi giorni. Durante l’atteso cenone di capodanno, dai ristoranti stellati, passando alle locande di paese, arrivando fino alle semplici tavole dei privati, non potrà mancare quel gustoso piatto che piace a tutti e che mette soprattutto tutti d’accordo: nessuno storce infatti mai il naso di fronte ad una bella porzione di lenticchie e cotechino, tenendo conto tra l’altro del fatto che si tratta di un cibo molto nutriente e salutare, oltre che estremamente gustoso. Ma perchè c’è questa tradizione a Capodanno? Per scoprirlo dobbiamo tornare indietro di migliaia di anni nel tempo, e precisamente al periodo dei Romani. Sono stati loro, stando a quanto si legge sui libri di storia, ad aver introdotto per la prima volta il rito della lenticchia dopo la mezzanotte del 31 dicembre.



COTECHINO E LENTICCHIE A CAPODANNO: LA STORIA DELLO ZAMPONE

I nostri avi consideravano infatti quel legume come un vero e proprio investimento per i mesi a venire, e oltre a cibarsene, si usava anche regalarne un sacchetto a parenti ed amici, con la speranza che il tutto si trasformasse in delle monete. Una tradizione che è rimasta nel tempo, anche perchè ancora oggi si usa dire “Mangia le lenticchie che portano fortuna”, con la battuta sempre pronta “Se avessi avuto un euro per ogni lenticchia mangiata a quest’ora sarei ricco”. Per quanto riguarda il cotechino, o zampone, la prima testimonianza risale al periodo medioevale, e precisamente al 1511. La storia narra che Pico della Mirandola, filosofo ed umanista, consigliò ai mirandolesi, assediati dalle truppe del Papa, di macellare i maiali rimasti nelle stalle, mettendo la carne, per conservarla, all’interno della cotenna dei suini e delle zampe, con annesse delle spezie.



QUAL E’ LA RICETTA PER LO ZAMPONE?

Non c’è invece una data sui libri di storia in cui viene associata la lenticchia al cotechino, fatto sta che da anni si tratta di un cibo della tradizione italiana, senza dubbio fra i più buoni in circolazione. Ma qual è la differenza fra zampone e cotechino? Il primo è più calorico, in quanto la carne macinata del maiale viene messa nello zampone, mentre il secondo risulta essere più “leggero” in quanto il trito viene inserito nel budello, naturale o artificiale. La tradizione prevede comunque che l’impasto sia composto dal 60% di carni magre e fresche, dal 20% di cotenna tenera, e dal 20% di gola, guanciale e pancetta. La ricetta con le lenticchie esiste in svariate versioni, a cominciare da chi la fa aggiungendo della carne, senza dimenticarsi di verdure come ad esempio le patate, e chi più ne ha più ne metta: in ogni caso, è un piatto sempre ottimo.