Carlo Cottarelli, economista ed ex senatore del PD che ha abbandonato la nave dopo l’arrivo di Elly Schlein, ha parlato della crisi dei migranti sulle pagine della Verità, appoggiando quella che è l’idea della destra e che funziona in moltissimi paesi nel mondo. “Occorre fermare le partenze“, spiega, “non c’è altra soluzione” e seppur sia vero che “in mare non si lascia morire nessuno”, è anche vero che “dobbiamo fare in modo che si entri in Italia solo avendo il permesso“.



Secondo Cottarelli, infatti, appare evidente che “le frontiere esistono ancora” e pertanto occorre “o abolire i confini, oppure stabilire che chi entra contro le regole deve tornare indietro“. Similmente, ritiene che “dire che l’Europa deve intervenire per condividere le riallocazioni non ha senso”, perché l’unico esito logico è che “ne arriverebbero di più”. Parlando, invece, dei fondi che sarebbero destinati a Tunisi per il piano proposto da Giorgia Meloni in Commissione Europea, Cottarelli sostiene che “non c’è una responsabilità delle istituzioni europee, ma dei Pesi. Se non c’è la volontà dei singoli Stati, le istituzioni europee possono fare poco. E in Francia, come in altri Paesi, oggi tendono a dire: con i migranti abbiamo già dato”.



Cottarelli: “Per i migranti seguiamo il modello dell’Australia”

Secondo Carl0 Cottarelli, una buona soluzione contro la crisi dei migranti è il modello dell’Australia, per la quale sai che “non puoi restare senza permesso [e quindi] non parti”. In quel caso, infatti, “non è che chi sta in mare non viene salvato”, ma invece che arrivare sul territorio “lo portano in un’isola del Pacifico ad aspettare“. Il messaggio, insomma, è chiaro “per entrare in un Paese occorre rispettare le regole di ingresso”.

Nell’ipotesi di utilizzare il modello dell’Australia, Cottarelli spiega che “noi non abbiamo isole adatte nell’Atlantico”, ma si potrebbe sempre trovare una soluzione alternativa, “per esempio l’Algeria, dove collocare i migranti in attesa che siano sbrigate le pratiche burocratiche”. Infatti, in base a questo ragionamento, “se i migranti sanno che finiranno lì, allora non partono più, perché non si danno migliaia di euro agli scafisti per fare un giro del genere”. Contestualmente, suggerisce infine Cottarelli, “occorre promuovere una campagna di informazione nei Paesi di origine, per spiegare che esistono canali normali per arrivare in Europa, alternativi agli scafisti”.