Continua a tenere banco l’annullamento delle sanzioni economiche per i renitenti alla puntura anti-Covid. L’attacco al provvedimento governativo, espresso dagli studiosi di Palazzo Corsini, ha suscitato la reazione critica di un nutrito gruppo di colleghi. Ecco il loro comunicato:
“L’Associazione CoScienze Critiche, composta da accademici, universitari, lavoratori nell’università, ricercatori e studiosi di molteplici discipline, esprime stupore per la dichiarazione dell’Accademia dei Lincei riguardante la ‘sanatoria delle sanzioni sull’obbligo vaccinale’. Facciamo innanzitutto notare a chi parla di ‘impatto diseducativo sui cittadini’ che gli italiani hanno maturità sufficiente da non aver bisogno di essere educati.
Riguardo a quanto la dichiarazione dell’Accademia contiene circa i trattamenti clinici messi in atto durante la pandemia Covid-19, si evince una totale mancanza di conoscenza della vastissima letteratura scientifica concernente le molteplici problematiche sorte a seguito dei provvedimenti per contrastare la pandemia di Covid-19, da quelle medico-cliniche a quelle metodologiche a quelle giuridiche, sociali, politiche, economiche. In particolare, duole constatare come l’Accademia sembrerebbe sostenere un’argomentazione falsa quando afferma che la ‘efficacia clinica e la sicurezza dei vaccini sviluppati durante la pandemia Covid-19’ sia ‘indiscutibile’. Infatti, oltre a pronunciamenti ufficiali di istituzioni di controllo (AIFA, CDC, ecc.), sono presenti centinaia di lavori scientifici sulle specifiche riviste di settore che mostrano l’esistenza di numerosi e anche gravi effetti avversi, nonché le numerosissime pecche e l’indiscutibile inefficacia in svariati contesti di tali preparati medicali. Ci sembra che tale quantità di pubblicazioni mostri indiscutibilmente che nella comunità scientifica mondiale non solo l’argomento della ‘efficacia clinica’ e ‘sicurezza’ è considerato discutibile, ma anzi esso viene largamente valutato, testato e discusso.
Poiché non possiamo credere che gli Accademici abbiano commesso un errore così grossolano, siamo costretti a concludere che il testo linceo, stante la sua concisione, non abbia reso ragione del pensiero degli illustri studiosi. Ci preme tuttavia notare che tali spiacevoli incomprensioni potrebbero essere evitate se l’Accademia dei Lincei si limitasse a interventi correlati ai campi professionali dei suoi Membri senza arrogarsi il ruolo di fustigatore dei costumi. Riteniamo che la fiducia degli italiani in un’istituzione quale l’Accademia dei Lincei non sarebbe screditata, ma anzi verrebbe rafforzata, se i suoi membri non ne impegnassero il nome per esprimere le proprie partigiane opinioni politiche”.
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