Aumentano le prescrizioni di anticorpi monoclonali ai pazienti con il Covid. Nell’ultima settimana sono arrivate a 268, con un aumento del 48% rispetto alla settimana precedente, che porta a 6.835 il totale dei pazienti inseriti nei registri di monitoraggio dell’Agenzia italiana del farmaco, la quale pochi giorni fa ha deciso di estendere l’utilizzo di una specifica combinazione di anticorpi (casirivimab/imdevimab) anche a pazienti «adulti ospedalizzati per Covid-19, anche in ossigenoterapia convenzionale».



Le dosi settimanali di monoclonali prescritte erano in calo da aprile ma sono in continua crescita da inizio luglio, fino alle 268 prescritte dal 30 luglio al 5 agosto, con un aumento del +48% rispetto alle 181 della settimana precedente. L’Aifa ha autorizzato l’utilizzo del sotrovimab, che va ad aggiungersi agli altri anticorpi monoclonali già in uso: bamlanivimab, etesevimab, casirivimab e imdevimab.



Anticorpi monoclonali contro il Covid, la regione che li usa di più e chi può fare la terapia

La distribuzione degli anticorpi monoclonali in Italia contro il Covid al momento è consentita fino al 31 gennaio 2022. Le strutture sanitarie che hanno prescritto gli anticorpi monoclonali nelle regioni sono 195: è il Lazio ad averne dispensati di più (976 dosi), segue il Veneto (895) e poi la Toscana (851). L’uso dei monoclonali è stato autorizzato in soggetti di età superiore ai 12 anni, con infezione di recente insorgenza (massimo 10 giorni) e presenza di almeno un fattore di rischio, ma fino alla svolta dell’Aifa era stato limitato a pazienti non ospedalizzati per Covid e non in ossigenoterapia.



Gli anticorpi monoclonali sono proteine create in laboratorio che presentano le stesse caratteristiche di quelle prodotte dall’organismo e che riescono a legarsi a un solo antigene dell’agente che si vuole combattere. I monoclonali sembrano mantenere un’attività antivirale adeguata contro le varianti Alfa e Delta. Fino a ora si erano potuti utilizzare solamente per persone particolarmente fragili e senza sintomi gravi ma l’Aifa ha deciso di estendere l’utilizzo.