Con i casi di covid che stanno aumentando sempre di più, che Natale ci aspetta? Ormai il 25 dicembre è alle porte, di conseguenza mancano pochi giorni per organizzarci di modo da evitare di contagiarsi e contagiare, soprattutto se per cenoni e pranzi è prevista la presenza di anziani e fragili. Ilaria Capua, autorevole virologa, ne ha parlato stamane al Corriere della Sera, cercando di dare dei preziosi consigli proprio in vista delle festività natalizie: “Non voglio convincervi che bisogna rimettere le mascherine ma a portarsele dietro sì”, precisa Ilaria Capua. E ancora: “Possono capitare situazioni imbarazzanti nelle quali si è seduti vicino a persone che tossiscono o mostrano sintomi di una infezione respiratoria, per esempio in treno o in aereo oppure in altri luoghi chiusi e affollati. E così non ci mangiamo le mani per non avere portato con noi una protezione”.
Altra cosa fondamentale, è l’igiene personale, a cominciare dal lavarsi bene le mani. E poi un ultimo consiglio: “Visto che ahimè questo inverno sarà probabilmente il più caldo mai registrato: apriamo le finestre per piacere. Basta poco – aggiunge la dottoressa – anche aprirle 4 dita per permettere all’aria di muoversi e soprattutto di ricambiarsi. Questo vale non solo per i raduni e le libagioni natalizie ma ovunque. A scuola, in palestra, in ufficio ma anche in auto quando si viaggia con persone che non appartengono al nucleo familiare”.
COVID A NATALE, ILARIA CAPUA: “SAPERE SE ‘ COVID…”
E se ci dovessimo ammalare di covid cosa bisogna fare? “Sapere se è Covid oppure no è importante al di là della sintomatologia clinica e non è un esercizio inutile”, precisa la professoressa, che aggiunge come solo in questo ultimo periodo si sta imparando a conoscere il Long Covid, ma “dobbiamo studiarlo bene, così come abbiamo studiato la malattia nella sua manifestazione acuta”.
Ecco perchè farsi un tampone e conoscere quindi la causa dell’infezione è decisamente “importante per chi si ammala e deve essere una informazione disponibile al medico di famiglia che lo inserirà nella storia clinica del paziente”. Sapere se si ha il covid è inoltre importante per non “portare in giro l’infezione”, che “è un esercizio di responsabilità civile che conosciamo: mi sembrerebbe del tutto inopportuno dimenticarsene proprio adesso”.