A pochi giorni dalla riapertura delle scuole in Italia, arrivano dal Regno Unito notizie che fanno ben sperare sulla possibilità di effettuare un ritorno in classe in sicurezza per bambini e insegnanti. Uno studio condotto dal Public Health England su 12.000 adulti e alunni di 131 scuole in Inghilterra ha infatti evidenziato che frequentare la scuola primaria non comporta per gli scolari e il personale un rischio maggiore di contrarre il coronavirus rispetto a quello di stare a casa. I soggetti coinvolti nello studio sono stati testati durante le ultime sei settimane del semestre estivo, quando i bambini del primo e del sesto anno hanno potuto tornare a scuola. Da allora, milioni di bambini in tutto il Regno Unito sono infatti tornati in classe, con le lezioni che sono riprese in Inghilterra e nel Galles nei giorni scorsi, dopo che erano ripartite in Irlanda del Nord e Scozia il mese scorso. Dallo studio è emerso che solo tre persone (un bambino e due dello staff) sono risultate positive al virus: lo 0,02% di quelle sottoposte a tampone. Non c’era alcuna prova che una di queste tre persone abbia trasmesso il virus ad altre persone con cui vivevano o lavoravano. Questo riflette le precedenti ricerche del PHE, che hanno mostrato un basso numero di casi e di epidemie nelle scuole. C’è da dire, però, che lo studio è stato condotto a giugno e all’inizio di luglio, quando i casi in giro erano molto pochi.



LO STUDIO UK SULLA SCUOLA E COVID

Un campione separato di 2.100 persone e bambini, sottoposti a test per la ricerca di anticorpi, ha trovato che il 10,6% degli alunni e il 12,7% del personale aveva precedentemente contratto il coronavirus. Questo potrebbe suggerire che i bambini hanno la stessa probabilità degli adulti di essere infetti, piuttosto che essere meno suscettibili alla malattia. Ma, poiché sono così pochi i casi positivi nei bambini che vengono rilevati, conferma la ricerca precedente che è probabile che essi abbiano sintomi lievi, o non ne abbiano affatto. Lo studio ha rilevato che i bambini e il personale che frequentavano la scuola più frequentemente non erano più suscettibili di risultare positivi agli anticorpi di quelli che non frequentavano la scuola o che ci andavano meno spesso. Questo potrebbe indicare che i livelli di infezione nelle scuole riflettono semplicemente i livelli di virus nelle comunità in cui le persone vivono. Tuttavia, alcuni gruppi avevano più probabilità di avere anticorpi – erano non bianchi, vivevano nella stessa casa di un operatore sanitario e avevano sperimentato i sintomi. Il dottor Shamez Ladhani, consulente epidemiologo della Public Health England, ha detto: “Questo è il più grande studio del suo genere nel paese e suggerisce che frequentare la scuola materna ed elementare non comporta alcun rischio aggiuntivo né per il personale né per gli studenti. Anche se questi risultati sono preliminari, dovrebbero essere molto rassicuranti per i genitori che potrebbero essere preoccupati per il ritorno a scuola dei loro figli”.

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