Un nuovo algoritmo elaborato dal Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) prevede l’arrivo delle varianti Covid: l’annuncio è giunto attraverso le colonne di “Scientific Reports” (Nature) da un gruppo di ricerca coordinato da Ricmass (Rome International Center for Materials Science of Superstripes), al quale contribuiscono appunto gli scienziati del Cnr dell’istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e dell’università di Camerino. Gli autori dello studio suggeriscono “un nuovo indice alternativo”, denominato Ric-Index, “in grado di descrivere in maniera quantitativa la dinamica della pandemia”.



Come riporta “Il Messaggero”, l’algoritmo è stato collaudato con successo, riuscendo persino ad anticipare l’emergere della variante Delta del virus SARS-CoV-2: “La dinamica della diffusione di Covid-19 nelle regioni italiane è accuratamente descritta mediante un nuovo indice, alternativo ai noti parametri Rt (tasso di riproduzione) e Td (tempo di raddoppio) comunemente utilizzati, identificato dopo gli studi effettuati durante la prima ondata”, ha evidenziato Giampietro Ravagnan dell’istituto di farmacologia traslazionale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ift).



COVID, ALGORITMO CNR PREVEDE LE VARIANTI

Il nuovo algoritmo messo a punto in questo studio e a firma del Cnr è stato quindi commentato in questi termini su “Il Messaggero” da Gaetano Campi, rappresentante dell’Istituto di cristallografia (Cnr-Ic): “È stato testato durante la seconda ondata. Come risulta dalla ricerca, fornisce un approccio quantitativo in grado di descrivere la dinamica della pandemia attraverso l’espansione dello spazio dei parametri, ovvero monitorando l’evoluzione della coppia delle variabili Td-Rt comunemente usate”.

Peraltro, i dati relativi all’evoluzione temporale del Ric-index si trovano sul portale www.superstripes.net e sono sottoposti ad aggiornamento settimanale, e descrivono l’andamento: l’algoritmo ha mostrato il successo della campagna vaccinale in Italia e anticipato l’emergere dell’incidenza della variante Delta a metà luglio, osservata prima nel Regno Unito e in Portogallo. “Questo nuovo approccio fisico-matematico – ha chiosato il ricercatore – appare quindi estremamente utile per predire l’evoluzione di Covid-19 in Europa, soprattutto oggi che si configura una situazione senza precedenti, con la competizione tra velocità di realizzazione del piano vaccinale nazionale, europeo e globale, velocità di trasmissione della variante Delta, possibile nascita di una nuova variante, data l’assenza di una politica di tracciamento efficace”.