Mascherine di nuovo obbligatorie a scuola? È quel che si chiedono i genitori dei tanti studenti tornati o che stanno tornando in classe per il nuovo anno scolastico. L’allarme è scattato dopo che Mario Rusconi dell’Associazione presidi ha annunciato che è stato indicato a professori e bidelli di evitare gli assembramenti degli alunni, soprattutto nei primi giorni di scuola, “in molte scuole poi a chi lo chiederà distribuiremo le mascherine utilizzando le tantissime scorte che ci furono date durante la fase critica della pandemia“. Stesso discorso per il gel disinfettante. A preoccupare è la recrudescenza di casi Covid che si sta registrando in questi ultime settimane in Italia. Rusconi, come riportato da Repubblica, precisa che l’uso delle mascherine “non è obbligatorio“, ma l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale “è consigliato ai docenti e alunni con fragilità“.
Si tratta, quindi, di un invito, un suggerimento. Inoltre, Rusconi lancia un appello agli enti, affinché “siano più solleciti nei lavori di ristrutturazione negli istituti scolastici“, in quanto avere classi con 27-28 alunni, “in ambienti non grandi, non può che favorire la trasmissione di qualsiasi virus“. Peraltro, ritiene prezioso che le scuole riottengano quegli spazi che erano stati adibiti ad appartamenti dove spesso vivono figli o nipoti di bidelli ormai morti. “Nella sola Roma sono 500, ma la situazione è simile anche in realtà come Napoli e Bari“.
COVID E SCUOLA, VAIA: “CONTRARIO ALLA DAD”
Andrea Antinori, direttore del Dipartimento clinico dell’Inmi Spallanzani, segnala a Repubblica “una ripresa dei casi nelle ultime settimane” che è legato all’emergere “delle nuove sottovarianti e per gli effetti della stagione estiva“, ma precisa che “la gran parte sono infezioni lievi, localizzate alle alte vie respiratorie“. Infatti, la malattia attualmente per giovani adulti e sani “è clinicamente non rilevante“. Invece, per i fragili, grandi anziani e immunodepressi, il Covid resta un problema. “È su di loro che vanno mirate le misure di protezione e gli interventi di prevenzione, primo fra tutti la vaccinazione“. Sul tema scuola si è soffermato Francesco Vaia, direttore generale della programmazione del Ministero della Salute.
“Sono assolutamente contrario alla Dad in questo periodo. I giovani hanno sofferto molto a causa del forzato allontanamento dalla scuola, non sempre del tutto giustificato. Per la scuola abbiamo tante volte parlato di interventi strutturali, vediamo in settimana con la ripresa dell’anno scolastico di fare un punto su quello che è stato fatto finora, ma evitiamo allarmismi“, ha dichiarato Vaia a Quotidiano Nazionale. Infine, ribadisce che per ora vale quanto detto nella circolare dell’11 agosto scorso: “Chi è positivo non è più soggetto alla misura dell’isolamento, ma è come sempre raccomandato osservare le precauzioni generali e se si hanno sintomi compatibili con il Covid sarebbe bene rimanere a casa“.